Storia di Roger Pingeon

Detto il "trampoliere" per le sue lunghe gambe e la falcata possente che gli ha propiziato le sue migliori affermazioni ha iniziato la carriera già ad età avanzata per aver trascorso due anni come militare in Algeria: ebbe alcuni colpi di testa (dopo essersi ritirato nella Parigi-Nizza e nel Giro del Delfinato '66 annunciò che avrebbe lasciato il ciclismo, poi, buon per lui, cambiò idea) e concluse la carriera sottotono per complicazioni fisiche e incomprensioni con la Federazione. L'accoppiata Tour-Vuelta è la perla del suo bottino. Vinse il Tour de France nel '67 (era stato 12° nel '65 e 8° nel '66) grazie ad un coraggiosa fuga, non contrastata, nella tappa Roubaix-Jambes che lo portò al di fuori della mira degli avversari diretti e, in particolare, di Gimondi, grande favorito, che, vittima di un malanno fisico, non potè attaccarlo sui Pirenei. Nel Tour fu 5° nel '68 (con 2 vittorie di tappa), 2° dietro a Merckx nel '69 (un altro successo di tappa) anche per non essersi troppo accanito (come Gimondi ...) a contrastare il campionissimo belga. Grazie a due vittorie di tappa si assicurò la Vuelta di Spagna del '69 sconfiggendo Luis Ocana. In dieci anni di carriera professionistica ha ottenuto in totale una ventina di vittorie e alcuni posti d'onore di rilievo come nel campionato francese '68 (dopo Aimar), il Criterium Nazionale '66, il Midi-Libre '67, le Sei Provincie '70 e il campionato francese dell'inseguimento '69.
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