Storia di Hugh Porter

Fra i migliori dilettanti britannici, in grado di imporsi sia su strada che su pista (fu 3° nel Campionato del mondo dell'inseguimento nel '63 a Rocourt) è stato fra i massimi specialisti dell'inseguimento tra i professionisti grazie al suo splendido ed efficace colpo di pedale. La naturalezza dell'azione si univa a un rendimento non comune. Perdette la finale per il titolo con l'olandese Groen nel '67, ma si rifece l'anno successivo a Roma dove ebbe la meglio su Ole Ritter; ancora 2° nel '69 ad Anversa battuto dal belga Bracke, tornò alla maglia iridata nel '70 a Leicester dopo aver piegato in finale l'azzurro Bosisio; 3° nel '71 a Varese; mise a segno un'altra accoppiata di titoli mondiali nel '72 (sconfiggendo Bracke) e nel '73 (dominando l'olandese Pijnen). Per sette anni consecutivi sul podio in questa dura e sfibrante specialità Porter non potè più risalirvi poiché restò vittima di un incidente d'auto nel '73 riportando la frattura di un'anca; si ripresentò verso la fine del '74 e corse ancora fino al 1977, ma ormai non era più in grado di dare il massimo.
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