Storia di Gerben Karstens

Personaggio non comune nel mondo delle due ruote al quale giunse dopo essere stato eccellente pattinatore di velocità e contravvenendo le intenzioni del padre notaio. E anche in bici lo scanzonato e irriguardoso Gerben dimostrò subito di essere atleta di grandissimo talento. Vedette tra i dilettanti ottenne la selezione per le Olimpiadi di Tokio '64 nelle quali, assieme a Zoetemelk, Dolman e Pieters, conquistò la medaglia d'oro nella 100 chilometri a cronometro. Diventato professionista l'anno successivo s'impose nella Parigi-Tours e la stessa prova, sul tracciato inverso Tours-Versailles, lo vide primo nel '74 senonchè, per non essersi presentato al controllo medico, venne tolto dall'ordine d'arrivo e la vittoria ufficiale andò così al secondo Francesco Moser. Non era nuovo, del resto, a contrattempi del genere: nel '69 aveva vinto il Lombardia, ma venne anche allora squalificato per doping e fu Monseré il vincitore a tavolino. Campione d'Olanda del '66 si è pure imposto nel G.P. Fourmies '68, nel Giro del Waes '73 e in tappe del Tour (6), del Giro (1, nel '73, davanti a Basso e Sercu), della Vuelta (14), del Giro della Svizzera (3) e del Giro del Belgio (1). Ha anche ottenute due importanti posti d'onore nel Giro di Lombardia '65 (alle spalle di Simpson) e nella Milano-Sanremo '70 (dietro Michele Dancelli). Da professionista ha corso per 16 stagioni (fino al 1980) ottenendo una cinquantina di successi.
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