Storia di Jean Jourden

" Fanciullo prodigio " pareva destinato a ripercorrere la stessa strada di Anquetil anche perchè ebbe come primo consigliere André Boucher, lo stesso che aveva scoperto e lanciato l'asso normanno. Furono, soprattutto, le sue affermazioni giovanili nelle prove a cronometro e il titolo mondiale su strada conquistato nel '61 a dargli una grandissima reputazione, alla quale però non fu in grado di dare un seguito a causa della sua fragile salute (una pleurite nel '61 lo costrinse a un anno e mezzo di inattività) e la sfortuna che lo prese di mira. Fu la frattura di un femore, per una caduta nel Giro del Delfinato '72, che gli impose la fine della carriera. Tra le sue affermazioni da professionista (una quindicina) spiccano la Quattro Giorni di Dunkerque '68, il G.P. Plouay '68 e '69 e la Polymultipliée '68.
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