Storia di Giovanni Fedrigo

Giovanni nasce a Palazzolo dello Stella, un paesino ad un tiro di schioppo da Udine, ma del Friuli conserva soltanto immagini lontane, i ricordi dell'emigrante che ritorna alla terra dei suoi vecchi di tanto in tanto, quasi in pellegrinaggio. A cinque anni è già a Torino, a Moncalieri: un'infanzia e un'adolescenza tra le case del vecchio borgo. Per lui l'età del lavoro arriva presto. Torino, il "centro", sembra davvero lontana. Così le due ruote, una bicicletta e la voglia di darci dentro, di pigiare su quei benedetti pedali, diventano per Giovanni la possibilità di fughe palpitanti.
La passione per il ciclismo viene da sé: le prime gare e poi la sua strada comincia a salire. Ad un certo punto gli propongono il gran salto tra i professionisti. Il contratto è da gregario, la gloria, se mai la sfiorerà, sarà comunque effimera, come una vita di una sola giornata. Giovanni lo sa, conosce i suoi limiti e rimane "dilettante". Passano gli anni e il suo palmares si arricchisce di vittorie. La più bella la conquista nel 1976, imponendosi nel Giro del Cile davanti a Eddy Schepers, un astro nascente del ciclismo che in molti indicano come il possibile erede di Eddy Merckx. Manca a Fedrigo il successo in una importante corsa a tappe italiana. Nel 1976 aveva concluso il Giro d'Italia terzo in classifica generale, ad una manciata di secondi dal vincitore Franco Conti. Questa lacuna Giovanni la colma nel 1980 imponendosi nel Giro dilettanti e nel 1981 si impone anche nella Settimana Bergamasca, coronando una carriera dilettantistica di prim'ordine.
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