20 febbraio 1966 - Trofeo Laigueglia

A dare il via della terza edizione, Marina Coppi, figlia del grande Fausto. Dopo una manciata di chilometri se ne vanno in 14. Sembra un'azione alla ricerca della gamba per qualcuno, di necessità per altri e di velleità per altri ancora, invece è la fuga buona. Il gruppo coi big, pur dandosi da fare, certo in maniera un po' tardiva nulla può: davanti filano forte, nonostante la giornata non proprio ideale ed il vento, spesso contrario. Fatto sta che sul lungomare di Laigueglia, dei 14 fuggitivi si presentano in otto. Tre ciclisti della Legnano, Vicentini (iridato dilettanti '63), Sambi e Passuello. uno della Molteni, l'ex-campione d'Italia De Rosso (il principale animatore), uno della Vittadello, il ligure Battistini, uno dei giovani della Salvarani, Battista Monti, terzo l'anno prima ai Mondiali per dilettanti, Pasquale Fabbri, alla ricerca di un accasamento e Toni Bailetti, della Bianchi Mobylette. Lungo i tanti chilometri di fuga, hanno ceduto per un grave guaio meccanico, Carmine Preziosi (Bianchi Mobylette), vincitore l'anno prima della Liegi Bastogne Liegi e, per esaurimento delle forze, Galbo (Salvarani), Casati (non accasato), Casalini (Legnano), Campagnari (Mainetti), Scandelli (Molteni) e Drago (non accasato). Nello sprint decisivo, favoriti, in virtù della superiorità numerica, i tre della Legnano, ma Bailetti, che ha sfiorato il successo nelle due edizioni precedenti gioca il tutto i per tutto. Scatta come una furia ai seicento metri, pigiando sui pedali senza mai voltarsi indietro. Alle sue spalle si accende la mischia, cercano di farsi luce prima Battistini, poi Monti e poi Vicentini. Nella confusione del momento si notano sgomitate e sbandate, senza conseguenze, di De Rosso. Bailetti però, sembra davvero quello dei bei tempi, ed il suo sforzo è vincente. Al posto d'onore Vicentini, con Battistini a completare il podio.
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