Storia di Luigi Roncaglia

Inizia su strada ma ben presto si specializza nell'attività in pista dove ottiene i principali successi, anche se al primo anno da esordiente si aggiudica nel '59 tre gare su strada e dal '60 al '62 da allievo addirittura ventitre. Tesserato per il V.C. Como, passa dilettante nel '63 e subito va a segno, vincendo a Napoli i Giochi del Mediterraneo nell'inseguimento a squadre, quindi ai Mondiali di Rocourt si ferma nei quarti. Nel '64 vince il titolo italiano dell'inseguimento individuale ed a squadre, selezionato per i Mondiali, giunge quinto a Parigi nell'inseguimento individuale, poi a Tokyo alle Olimpiadi è medaglia d'argento nell'inseguimento a squadre con Rancati, Mantovani e Testa. L'anno dopo è secondo nell'inseguimento agli italiani e vince il titolo a squadre. È poi secondo alla prima edizione del Mondiale di inseguimento a squadre a San Sebastiano. Nel '66 vince con Turrini la Sei giorni di Milano nella categoria dilettanti e sempre con Turrini l'Omnium a Copenaghen, poi a Francoforte vince il Mondiale a squadre nell'inseguimento con lo stesso quartetto dell'anno prima. Nel '67 è secondo alla Sei giorni di Milano con Turrini, quindi terzo agli assoluti nell'inseguimento individuale a Lanciano e argento ai Mondiali di Amsterdam nell'inseguimento a squadre. Titolo che vince l'anno dopo a Montevideo in Uruguay con Bosisio, Morbiato e Chemello battendo Argentina e Svezia. Alle successive Olimpiadi di Città del Messico con lo stesso quartetto è quindi argento; vince infine il titolo italiano a squadre di inseguimento. Nel '68 passa professionista ed il suo miglior piazzamento è il secondo posto alla Sei giorni di Melbourne con Kemper, gara che vince l'anno dopo stavolta in coppia con l'australiano Ryan.
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