Il belga Roger De Vlaeminck vince la sua seconda Milano-Sanremo dopo quella del '73, ottenendo un bis riuscito fin qui solo a due stranieri, il connazionale Eddy Merckx (arrivato a un record assoluto di 7 successi tra il '66 e il '76) e lo spagnolo Miguel Poblet ('57, '59). Il via della corsa preceduto da un minuto di silenzio per commemorare gli uomini della scorta di Aldo Moro, il cui tragico rapimento si è compiuto da appena due giorni, alla partenza le speranze italiane sono concentrate sul campione del mondo Francesco Moser (nel '77 ha vinto anche la Freccia Vallone e il Campionato di Zurigo, è compagno di squadra di De Vlaeminck nella Sanson); su Giuseppe Saronni, reduce dal successo nella recente Tirreno-Adriatico; su Giambattista Baronchelli, primo nell'ultimo Giro di Lombardia (compagno di Saronni nella Scic). Sulla vetta del Turchino passa per primo Giancarlo Bellini, membro di un drappello di 11 uomini che precede il gruppo di 9'39" (da un massimo di 14'58"). Vantaggio che a Varigotti è sceso a 4'51", il belga Jacques Martin tenta l'avventura solitaria, ma sul Berta è raggiunto dal tedesco Dietrich Thurau, vicecampione del mondo. Fuga finita a Imperia, a 20 chilometri dal traguardo parte il semi-sconosciuto Alessio Antonini, il primo a rispondere è Saronni, tallonato dal francese Yves Hezard e presto raggiunto da De Vlaeminck, cui Moser ha dato il via libera. In vetta al Poggio il quartetto ha un vantaggio di 28", in discesa Hezard abborda male una curva ed è costretto alla resa. Decide una volata a tre: Antonini prova l'allungo ai 250 metri, De Vlaeminck è pronto a rispondere, Saronni si fa sorprendere e sul traguardo deve accontentarsi del secondo posto (Moser chiude sesto). [Delfino-De Marco-Pietrucci 2009]