19 marzo 1960 - Milano-Sanremo

Per il settimo anno consecutivo la Milano-Sanremo è vinta da uno straniero: dopo quattro successi belgi e due spagnoli, stavolta fa festa il francese René Privat. Appassionati ancora sconvolti dalla morte di Fausto Coppi (il 2 gennaio per una malaria non diagnosticata in tempo), per evitare l'ennesimo arrivo in volata è stato inserito nel finale lo strappo del Poggio (pendenza del 4,5%), con la vetta a soli 5 km dall'arrivo. In cima al Turchino passa per primo l'inglese Tom Simpson, a due minuti un gruppetto con Arnaldo Pambianco, a 4'11" il plotone. Ad Arenzano il battistrada ha un vantaggio di 1'19' su un gruppetto di 17 uomini di cui fa parte anche Privat, a 2'20" ci sono Gastone Nencini e Guido Carlesi, a 3'05 il plotone. Sui Piani d'Invrea Simpson è raggiunto dai primi inseguitori, sui quali sono rientrati Nencini e Carlesi. A Varazze (60 km all'arrivo), sono ancora in fuga in 12, il vantaggio sul gruppo ammonta a 2'21". Sul Berta si scatenano gli italiani: in vetta passa per primo Nencini, in scia Privat e Pambianco, il gruppo è a 1'25". All'inizio del Poggio il gruppo di testa conta sette uomini, che mantengono un vantaggio di un minuto: lo spagnolo Luis Otano fuorigioco per una foratura, il francese Robert Cazala che cede alla prima accelerata di Nencini, Pambianco alle prese con i crampi, scatta Privat. Il generoso Nencini ormai stremato dalla fatica, in vetta il battistrada ha 19" di vantaggio sul connazionale Jean Graczyk, che vittima di una caduta in discesa non riesce a colmare il distacco e deve accontentarsi del secondo posto, staccato di 11". Per gli italiani è una disfatta senza precedenti: se la vittoria manca da sette anni (Loretto Petrucci nel '53) e il podio da quattro (Fiorenzo Magni secondo nel '56), stavolta nessuno dei nostri corridori riesce a entrare neanche nei primi dieci, per trovarne uno bisogna scendere fino al 14° posto dell'ordine d'arrivo (Alessandro Fantini). [Delfino-De Marco-Pietrucci 2009]
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