Storia di Sante Gaiardoni

La potenza esplosiva dei suoi muscoli da supervelocista gli ha consentito di realizzare grandi affermazioni, in particolar modo da dilettante. In un palmares eccezionale, fanno spicco i due titoli di campione olimpionico ottenuti a Roma nel '60 nella velocità e nel chilometro (1'07"27 che fu record mondiale e olimpico) ai quali aggiunse, in quella stessa stagione, il titolo mondiale sulla pista di Lipsia (dopo essere stato 2° nel '58 e '59). In campo nazionale fu tricolore del tandem nel '58 (con Bianchetto) e nel '59-60 (con Zanetti) mentre nei Giochi del Mediterraneo '59 si impose sia nello sprint che nel chilometro.
Fece pure razzia di Gran Premi: il Trofeo Gardiol '57, Aarhus '58, Londra '59, Parigi '60, Copenaghen '60 e il Memorial Ellegaard '60. Non altrettanto grande fu da professionista (dal '61 al '70) anche se in un memorabile match con Maspes sulla pista di Rocourt nel '63 riuscì a conquistare il suo unico titolo mondiale (fu 2° nel '62 e nel '70, 3° nel '66 e nel '69). Campione d'Italia di velocità nel '64, aveva fatto man bassa di Gran Premi nel '61 vincendo a Roubaix, Amsterdam, Aarhus e Roma.
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