Storia di Urs Freuler

Atleta dal fisico possente, dotato di uno spunto eccezionale, è figura dominante non solo in tutte le specialità della pista; infatti anche su strada ha ottenuto affermazioni di prestigio e, senza dubbio, con una maggiore concentrazione avrebbe colto il successo in alcune classiche alla sua portata. Il suo carattere gioviale, la sua sportività e la simpatia gli hanno propiziato ammirazione e popolarità in tutto il mondo ciclistico. Dopo aver esordito agli ordini di Peter Post è entrato nei ranghi dell'Atala (dall'82 all'87) "italianizzando" la sua attività e assaporando non poche soddisfazioni. La pista lo ha tra i "grandi": per sette anni consecutivi (dall'81 all'87) e poi nell'89 ha infatti vinto il campionato mondiale dell'individuale a punti con una supremazia schiacciante e per due volte, nell'83 e '85, ha indossato la maglia iridata del keirin. Innumerevoli i suoi successi nelle Sei Giorni e, inoltre, ha conquistato diversi titoli di campione d'Europa e records, in particolare nel chilometro nel quale ha stabilito il 14 novembre 1980 la miglior performance assoluta con 1'01"345 all'Hallenstadion di Zurigo. Come stradista si è aggiudicato una settantina di corse, affermandosi, in particolare, come grande velocista nelle corse a tappe: al Giro d'Italia (14 vittorie: 3 nell'82, 4 nell'84, 3 nell'85, 1 nell'87, 1 nell'88 e 2 nell'89), al Tour de France (1 vittoria) e al Giro di Svizzera (7 vittorie). Terminata nel 1987 la sua avventura in Italia ha corso con la Panasonic per tre stagioni; dal 1991 si è dedicato sempre di più alla pista correndo fino alla soglia dei 40 anni e non disdegnando di vincere ogni tanto qualche circuito su strada.
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