27 aprile 2010 - Subida al Naranco

Si corre la 44esima Subida al Naranco che non vede un corridore asturiano trionfare da dieci anni (ultimo successo targato Rubiera nel 2000). La gara ha la sua svolta attorno al sessantesimo chilometro di gara, quando sono in 28 a prendere il largo dal gruppo; la presenza di varie squadre plurirappresentate come Footon (Pedro Merino e Corti), Xacobeo, Colombia Es Pasión (Laverde), Miche (Niemiec, Baliani e Muto), Caja Rural e Loulé, tutte con tre effettivi all'interno dell'azione fa si che la fuga prenda il largo, portando il vantaggio a superare i dieci minuti nei confronti di un plotone in cui è l'Euskaltel ad abbozzare l'inseguimento. Le asperità finali contribuiscono a scremare i fuggitivi e sul Padrún (-20 al traguardo) rimangono in venti a battagliare con circa 4' sul plotone. Sul successivo Alto de la Manzaneda (divenuto tristemente famoso dal 2005 per la tragica fine di Alessio Galletti) la corsa si accende ulteriormente grazie alla vivacità di Fortunato Baliani, che piazza un paio di stilettate a cui solo i corridori della Colombia Es Pasion (in particolare Laverde) cercano di porre un argine. E' pero il napoletano Muto, compagno di Baliani, che allunga, portandosi dietro Laverde poco prima dello scollinamento. Dietro non sembra esserci grande reazione ed è il solo Santi Peréz che esce all'inseguimento per tentare l'aggancio, che avviene nell'abitato di Oviedo, quando al traguardo mancano 6 chilometri. All'attacco del Naranco si uniscono ai battistrada anche Antuña e Andre Cardoso e dopo un chilometro e mezzo di ascesa, con i primi inseguitori a circa trenta secondi, è ancora Muto a riaccendere la miccia. Mancano circa 3,5 chilometri dal traguardo, e solo Cardoso tenta di rispondere concretamente, riuscendo nell'aggancio a circa 2700 metri dall'arrivo. Le scaramucce continuano, con lo stesso Cardoso e Peréz a provarci ma quando viene superato il cartello dei -2 è Antuña, rimasto leggermente staccato, a tentare lo scatto. L'azione del portacolori della Burgos è buona e dietro non reagiscono, cosicchè il battistrada viaggia con trenta-quaranta metri di vantaggio. Superato l'ultimo chilometro è Cardoso che prova il contrattacco agli 800 metri, ma proprio quando, ai 300 metri, sembra che il vantaggio di Antuna sia incolmabile, ecco la veemente rimonta di Peréz che lo supera ai 200 metri e va a vincere relegando Antuna al secondo posto. Laverde giunge poco dopo (a 7"), Cardoso chiude quarto a 23", la Miche piazza Muto (a 31") e Niemiec (a 46") in quinta e sesta piazza prima che Marcos García, Ospina, Baliani ed Herrada completino la top-ten col gruppo ancora lontano.
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