10 settembre 2008 - Vuelta a Espana

La frazione odierna, da Calahorra a Burgos, non prevede particolari difficoltà e quindi spazio all'iniziativa da lontano. La tappa è caratterizzata da una lunga fuga che vede protagonisti tre uomini: Andriy Grivko (Milram), Serafin Martinez (Galicia) e Jose Antonio Lopez (Andalucia) che nei primi cento chilometri rimane vittima anche di una foratura, ma i due compagni di fuga lo attendono diligentemente. Il loro è un vantaggio fin da subito importante, visto che riescono a guadagnare in una trentina di chilometri qualcosa come 6'50'' sul gruppo pilotato dagli uomini Lampre. Il loro vantaggio massimo si è aggirato oltre i sette minuti, ma il plotone dei migliori, vista la ghiotta occasione di poter arrivare in volata, non lascia più di tanto spazio e, in testa, oltre alla squadra di Damiano Cunego, prendono a menar forte anche Rabobank (per Freire) e Euskaltel-Euskadi (per Koldo Fernandez), oltre che seguire gli oneri classici di corsa vista la presenza, fra le fila basche, della maglia amarillo Egoi Martinez. A 76 chilometri dall'arrivo il vantaggio è sceso a 5'15", poi si mantiene stabile per un'altra ventina di chilometri, con il gruppo a cercare di mangiare quanto più terreno possibile, in vista della salitella finale di terza categoria, e soprattutto per la volata conclusiva. Ai meno cinquanta iniziano a rimanere soltanto 4 minuti per il terzetto di testa, sotto un sole cocente e un caldo asfissiante che si fa sentire sul finire di questa Vuelta. Nel gruppo dei migliori, la Lampre inizia a prendere in mano le redini della gara, con un Damiano Cunego trasformato in gregario alla ricerca della miglior gamba possibile. Sulla vetta del Gpm di giornata, Alto de Valmala, i tre in testa mantengono ancora più di centottanta secondi, quando al traguardo mancano 36 km, mentre nel gruppo passa per primo il vincitore di Pla de Beret, David Moncoutie. Il vantaggio scema, anche se è sempre di due minuti quando al traguardo manca meno di mezz'ora e il grosso dell'inseguimento è sempre sulle spalle della Lampre, con la Liquigas che ogni tanto prova a sbucare dalle posizioni centrali e la Rabobank che vorrebbe provare a far vincere la frazione di Burgos ad "Oscarito" Freire. Altri protagonisti nell'inseguimento del gruppo sono Alessandro Ballan e Paolo Bettini e, grazie anche alle loro rasoiate, assieme a quelle di un positivissimo Emanuele Bindi (Lampre), il vantaggio crolla a 40'' quando allo striscione d'arrivo mancano poco meno di dieci chilometri. Impressionante è la rimonta finale, con il gruppo dei migliori che mangia dieci secondi ogni mille metri ai tre fuggitivi, oramai condannati alla resa. Tutto questo con un abbondante vento contrario. Una volta ripresi i tre, la bagarre aumenta con nuovi scatti in testa, il primo dei quali viene portato da Ignatiev (Tinkoff) che però non trova i giusti compagni per tentare il colpo di mano. Il campione del mondo in carica, ai meno 2, prova la gamba per favorire il suo compagno Tom Boonen nella volata finale, così come fa anche lo spagnolo Flecha per Freire. Ed è la Quick Step a prendere in mano la situazione ai 1400 metri con Andrea Tonti, e ad evitare particolari pericoli all'ultima curva posta ai cinquecento dalla fine. E' Tom Boonen a partire in testa e sembra davvero essere la giornata giusta per il tornado belga, ma alla sua ruota ecco spuntare Oscar Freire. In buona posizione sembra essere anche Danilo Napolitano, visto che al primo scatto si ritrova terzo, ma il corridore della Lampre ha la sfortuna di vedersi lanciata la volata dal suo lato di strada e, con una virata a destra, è costretto a rialzarsi un attimo per non finire contro le transenne. Boonen, nel frattempo, si pianta e Freire ai meno quaranta lo supera e va a vincere, grazie all'ottimo colpo di reni, con mezza ruota di vantaggio sul capitano della Quick Step. Dietro di loro l'argentino della Csc Juan Jose Haedo precede, nell'ordine, Erik Zabel (Milram), Lloyd Mondory (AG2R), Fernandez (Euskaltel), Florencio (Bouygues), la sorpresa di questa Vuelta Van Avermaet (Silence-Lotto), Danilo Napolitano e Haussler a chiudere i dieci. Visto il volatone finale, niente cambia in classifica generale con lo spagnolo Egoi Martinez sempre in testa con 11" su Leipheimer e 32" su Alberto Contador.
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