12 aprile 2009 - Paris-Roubaix

Partenza ufficiale da Compiegne alle ore 11.00. Dopo 42 km dal via Knaven, che questa corsa già l'ha conquistata nel 2001, promuove la prima fuga. Con lui ci sono Furlan, Wynants, Cozza, Klostergaard, Henderson, Offredo, Sulzberger, Posthuma, Chainel e Klier. La Foresta di Arenberg fa la solita selezione e all'inseguimento dei fuggitivi restano circa 25 corridori, Pozzato è l'unico Katusha. Prima di uscire, Flecha attacca, Quinziato fora ed è costretto ad un faticoso inseguimento aiutato da Bodnar e Kuchynski. Columbia e Saxo menano le danze. A 65 km dal traguardo ci sono 90 secondi di distacco tra fuggitivi e inseguitori. Neanche il tempo di notare il pericolo costituito dalle troppe moto che in una curva a destra una va a finire tra gli spettatori. Tre feriti gravi. Tom Boonen, sporco e ferito sul lato sinistro del corpo per una caduta al km 130, comincia una serie di accelerazioni spaventose. Prima di Orchies, 12° settore di pavè, il gruppetto di Knaven viene riassorbito: 18 corridori in testa. A 58 km dal traguardo attacca Haussler. Con lui restano Quinziato, Flecha, Weylandt e Klostergaard. Ai 53 dal traguardo, ancora Boonen suona la carica. Pozzato e Hushovd non lo mollano, poi rientrano altri cinque e tra questi Quinziato che però cede a Mons en Pevel (settore 19), quando Boonen dà ancora gas. Con il belga restano solo Pozzato, Flecha, Hushovd, Van Summeren e Hoste. I Columbia sono ormai fuori dai giochi da chilometri; i Saxo, nonostante un Cancellara in ripresa, saltano tutti. A 30 km dal traguardo, Boonen fora per la seconda volta e in un baleno cambia bici. Gli bastano meno di tre km per tornare sui primi che comunque non lo hanno attaccato. Si vede che è il più forte, però in Quick Step qualcosa non funziona tanto che Chavanel, compagno di Boonen, ai meno 20 si lancia all'inseguimento dei 6 con a ruota Haussler, anche se il loro ritardo si aggira su 1'45". Potrebbe essere una tattica suicida, per fortuna che il francese non ha gambe sufficienti per combinare il danno. A 16 km dal traguardo, in una curva a sinistra, Flecha cade davanti a Pozzato che con un'acrobazia schiva la caduta che però fa fuori Van Summeren e Hoste. Boonen e Hushovd tirano dritto. Pozzato insegue da solo ad una decina di secondi, ma pochi chilometri dopo, nel Carrefour de l'Arbre (settore 4), un'altra curva a sinistra è fatale al norvegese che in uscita urta alcuni spettatori oltre le transenne finendo a terra. In testa rimane da solo Boonen inseguito da Pozzato. Inizia il testa a testa tra i due con il divario che oscilla per alcuni chilometri tra i 10 e i 15 secondi. Pozzato sembra in grado di accodarsi a Tom, ma il sogno svanisce. Tom Boonen arriva solo nel velodromo di Roubaix, alza le braccia e con le dita indica tre, come le volte che qui ha vinto. Il belga entra nella storia della Regina delle classiche. Eguaglia Merckx (1968, 1970, 1973), Moser (1978, 1979, 1980) e Museeuw (1996, 2000, 2002). E andando più indietro nel tempo, Van Looy (1961, 1962, 1965), Rebry (1931, 1934, 1935) e Lapize (1909, 1910, 1911). Meglio di loro c'è solo Roger De Vlaeminck a 4. Pozzato arriva nel velodromo di Roubaix a un giro di pista e quando affianca il belga che ha appena tagliato il traguardo si gira e gli dà la mano. Giù il cappello pure per lo sfortunato Hushovd, terzo sul traguardo. Manuel Quinziato, altra buona prova qui al Nord, chiude al 9° posto.
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