Storia di Arie Van Vliet

Figlio d'arte (suo padre Gerrit fu campione olandese di tutte le categorie nel 1906) si impose per la straordinaria eleganza unita all'indubbio talento e al portamento raffinato, con gli occhialini che gli valsero il soprannome di "occhialuto". Senza l'interruzione bellica avrebbe sicuramente ottenuto ancora più successi, in ogni caso fu lui, nel '38, a interrompere il regno di Scherens battendolo nella finale del mondiale di velocità sulla pista di Amsterdam. In seguito conquistò ancora la maglia iridata nel '48 e nel '53, mentre in Olanda il suo dominio si prolungò dal '38 al '56 con 13 titoli nazionali. Dominatore dei Gran Premi di tutta Europa, detentore del record mondiale dei 200 metri lanciati (11" il 9 settembre del 1955) e dei 500 lanciati indoor (29" l'8 gennaio del 1956), conquistò anche quattro medaglie d'argento ('37, '50, '54, '57) e tre di bronzo ('46, '49 e '55) sempre nel mondiale di sprint.
©2002-2023 Museo del Ciclismo Associazione Culturale ONLUS - C.F.94259220484 - info@museociclismo.it - Tutti i diritti riservati

I dati inseriti in archivio sono il risultato di una ricerca bibliografica e storiografica di Paolo Mannini (curatore dell'Archivio). Le fonti utilizzate sono svariate (giornali, libri, enciclopedie, siti internet, archivi digitali e frequentazioni sui vari Forum inerenti il ciclismo). Chiunque desideri contribuire alla raccolta dei dati, aggiunta di materiale da pubblicare o alla correzione di errori può farlo mettendosi in contatto con Paolo Mannini o con la Redazione.

Preferenze Cookies - Privacy Policy