23 marzo 1996 - Milano-Sanremo

La "Sanremo" parte senza il francese Jalabert, vincitore del 1995. Intanto, prima che la carovana vi transiti, a Novi Ligure il c.t. azzurro Alfredo Martini e Faustino Coppi scoprono una targa stradale in memoria di due "Campionissimi", Girardengo e Coppi. Da quelle parti comincia l'azione del tedesco Aldag e di Mariano Piccoli che passano sul Turchino con 1'35" sul francese Luc Leblanc: poi in Riviera non si registranno particolari sussulti. All'attacco del Berta sono ancora tutti assieme. Si ferma Francesco Casagrande, uno dei favoriti (ha vinto la Tirreno-Adriatico), per problemi di stomaco e come si sale scivolano indietro Bugno, Chiappucci, lo spagnolo Indurain e Leblanc. Francesco Frattini e Berzin spingono forte e a metà strappo lanciano Gabriele Colombo, al quale resiste l'ucraino Alexandre Gontchenkov. In discesa si lanciano all'inseguimento Sciandri e Michele Coppolillo e i quattro portano a 25" il vantaggio sull'australiano Neil Anthony Stephens, su Roberto Petito, Museeuw e Cipollini. I battistrada tengono anche sul Poggio dove transitano con 18" e anche la discesa non porta variazioni: poi, a poco meno di due chilometri, Colombo opera un altro scatto secco e lascia la compagnia, è il colpo del ko. Il 23enne ragioniere varesino, professionista dal ' 94, è figlio d'arte: papà Ambrogio era stato gregario di Motta e Gimondi e aveva messo in sella il figlio sin dall'età di sei anni; il nonno materno, Luigi Macchi, vincitore della prima tappa al Giro di Svizzera del 1933, era stato invece gregario di Binda. Gabriele ha avuto coraggio, è stato bravo a portare il suo attacco da lontano e con due scatti ha compiuto quello che resterà il capolavoro della carriera. Va accomunato nell'applauso il compagno Berzin, che lo ha protetto e consigliato e ha dato il là all'azione decisiva. In corsa si fa notare anche un altro figlio d'arte, che finisce 19°: si chiama Axel e il cognome è da brividi. Merckx.
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