18 marzo 1972 - Milano-Sanremo

Un bel sole accompagna la corsa fin dalla partenza. A Voghera si registra una spaventosa caduta che vede coinvolti una quarantina di corridori. A farne le spese sono soprattutto Enrico Paolini i belgi Martin Vanden Bossche e Georges Barras, costretti al ritiro e al ricovero. Anche il medico di corsa fa gli straordinari: tra i grandi, Roger De Vlaeminck si procura una contusione alla caviglia e anche il campione del mondo, Merckx, fa un bel capitombolo ma si rialza. Cambierà un paio di volte bicicletta e, circondato da sei compagni di squadra, rientrerà in gruppo. I continui tentativi di fuga incrementano l'andatura, che a volte fa registrare medie vicine ai 50 all'ora. A Silvano d'Orba se ne va Davide Boifava che sul Turchino ha un vantaggio di 2'20" sul gruppo tirato da Merckx. A Cogoleto sono di nuovo tutti assieme e da qui riprendono gli scatti a ripetizione, come quello di Michelotto che arriva ad avere 30" di vantaggio, ma si arrende ad Alassio, raggiunto dallo svizzero Joseph Fuchs e successivamente da Zilioli, Van Springel e da Willy De Geest. Cede presto Michelotto, ma anche i quattro hanno la sorte segnata e l'ultimo ad alzare bandiera bianca è il generoso Zilioli a Santo Stefano al Mare. Da questo momento non c'è più spazio per le velleità dei comprimari. All'attacco del Poggio davanti a tutti si piazza Merckx. Vuole fare selezione e alle sue frecciate per breve tratto resistono Gosta Pettersson e Motta, gli altri si sgranano. Il fuoriclasse neppure si gira dopo aver scollinato e si lancia in picchiata verso il mare di Sanremo. Dietro di lui faticano tutti: prova Wolfshohl a tenere il passo, ma sbanda a causa di un piede uscitogli dal fermo, così il risultato è scontato e la classicissima d'apertura dà il via alla stagione con il solito nome. Sono cinque ! E sul traguardo di Via Roma Merckx evidenzia il numero con le dita della mano destra bene in vista. Agli intervistatori rivela anche un piccolo retroscena: "Non volevo arrivare in volata, perché per me diventa sempre più difficile; e poi, dopo la caduta di Saint-Etienne, temo gli sprint affollati". Il belga è sazio? Macché. E già comincia la caccia ai sei successi di Girardengo. A 9" Motta regola il gruppo dei battuti che comprende fior di velocisti. Arrivare dopo il re è un motivo di merito e Motta può andarne fiero. Come Basso, Dancelli e il sempre più vecchio ma sempre valido Aldo Moser, undicesimo.
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