18 marzo 1950 - Milano-Sanremo

Punzonatura da delirio - seimila tifosi invadono Via Galilei, direttore della "Gazzetta" Giuseppe Ambrosini - nonostante il venerdì 17. Bartali, superata una enterocolite, scherza con il fotografo Lauro Bordin: da due stagioni ha la sua squadra, corre con le sue bici e una vittoria sarebbe un colpo. I campioni di Inter e Milan pronosticano Coppi, che il 24 riceverà il Premio all'Atleta 1949 al teatro Lirico. Un clima ideale, insomma, per scacciare l'"incubo Van Steenbergen", l'ormai popolare Rik, il belga scovato da Girardengo, al via della "Sanremo" con la maglia iridata. La corsa ha, nelle fasi iniziali, un andamento tranquillo, se si esclude un colpo di testa di Valeriano Zanazzi e del francese Dominique Canavese concluso a Casteggio. Sul Turchino in evidenza Logli seguito, a pochi metri, da Seghezzi, Ortelli, Pontisso, Luciano Maggini, Danilo Barozzi, Paolo Neri e Sergio Pagliazzi, col gruppo a 1'33". Qualche chilometro dopo Voltri, tutti insieme: uno svolgimento che piace soprattutto a Bartali. Al rifornimento di Savona, approfittando della ressa, scappano il belga Frans Gielen e Livio Isotti che arriveranno ad avere 3' di vantaggio. La fuga potrebbe dare qualche esito se Isotti non commettesse l'errore di tentar da solo su Capo Cervo: qualche chilometro dopo la fatica si fa già sentire e, all'attacco del Berta, sfruttando una foratura di Coppi, Bartali si muove. Si rivede lo "scattatore violento dei bei tempi", che obbliga Van Steenbergen a un duro inseguimento, dopo che il belga è già stato costretto a recuperare per una caduta. Nella scia di Bartali si lancia Fachleitner, poi lo stesso Coppi. Ma a Oneglia il gruppo si riunisce e conta una cinquantina di unità. Non si rassegnano Fachleitner, il belga Raymond Impanis e l'indomito Magni. Niente, non si evade. Nel volatone Bartali si dimostra più intelligente (non molla la ruota di Van Steenbergen) ed energico (finisce in crescendo mentre gli altri crollano). "Ha vinto perché è un fuoriclasse. Sul Berta volevo attaccare e ho dovuto difendermi, nella volata ho lavorato per Oreste (Conte, ndr)", commenta Coppi finito fra gli ex-aequo. Fiori e applausi per Bartali: l'albergo Parigi, dove alloggia, è circondato per ore dai tifosi.
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