Tristano Tinarelli

Il suo essere stato un buon dilettante non si determinò dal numero dei successi, bensì dalla sua regolarità negli ordini d'arrivo e da una evidente capacità di entrare nelle fughe. Lo scarso spunto veloce, la forza e il valore dei colleghi dell'epoca, gli hanno impedito di costruirsi un solido palmares, ma le sue belle condotte, gli hanno consentito una certa notorietà. Si segnalò all'osservatorio e al mondo professionistico, in maniera decisa, per una sua stupenda vittoria da dilettante, colta nel giugno del 1958, nel Giro del Frignano, una classica che si correva sulle strade dell'enfant prodige del ciclismo dilettantistico dell'epoca, Romeo Venturelli. Una manifestazione di 134 chilometri con molte salite che partiva da Maranello indi Serramazzoni, Pavullo, Renno, Ponte Pruneto, Sestola, Montecreto, Pievepelago, Barigazzo, Lama Mocogno e l'arrivo a Pavullo. In quell'edizione c'erano tanti bei nomi alla partenza, da segnalare oltre a Venturelli, anche Vittorio Adorni (che finì 13° a sette minuti da Tinarelli). Tristano allora esponente di spicco dell'U.S. Vignolese riuscì a rimanere nel drappello dei primi che superò la salita di Sestola e, sapendo che il difficile finale avrebbe potuto consentire il ritorno di Venturelli, fermato da una crisi di crampi, staccò i compagni di fuga a pochi chilometri dal traguardo, giungendo sul traguardo di Pavullo, fra una folla strabocchevole, tutto solo. Anticipò di 25" proprio il grande corridore di casa, nel frattempo ritornato sui primi inseguitori. Per Tinarelli fu un trionfo, perché contro un Venturelli motivato, era pressoché impossibile vincere. Sulle ali di quel successo trovò un contratto professionistico con la Torpado e nel 1959 passò di categoria. Il primo anno fu particolarmente incolore, senza acuti e poche occasioni di uscire dalla "pancia" del gruppo. Andò un po' meglio nel 1960, quando la sua regolarità trovò più tangibilità e il trentunesimo posto al Giro d'Italia, davanti ad una buona fetta dell'ottimo cast di quel Giro, poteva far prevedere qualcosa di discreto per il futuro. Tristano però, capì che non era il caso di continuare, ed a fine '60 abbandonò l'attività, rimanendo comunque nell'ambiente ciclistico in vari ruoli.

Le sue prestazioni al G.P. Tendicollo Universal.
Tristano Tinarelli partecipò all'edizione '59. A poche centinaia di metri da dove aveva più volte corso da dilettante, il corridore emiliano si sciolse in una prestazione incolore, sincronica con la condotta di quella sua difficile stagione. Giunse decimo, ultimo, a 9'28" dal Treno di Forlì Ercole Baldini.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
©2002-2023 Museo del Ciclismo Associazione Culturale ONLUS - C.F.94259220484 - info@museociclismo.it - Tutti i diritti riservati

I dati inseriti in archivio sono il risultato di una ricerca bibliografica e storiografica di Paolo Mannini (curatore dell'Archivio). Le fonti utilizzate sono svariate (giornali, libri, enciclopedie, siti internet, archivi digitali e frequentazioni sui vari Forum inerenti il ciclismo). Chiunque desideri contribuire alla raccolta dei dati, aggiunta di materiale da pubblicare o alla correzione di errori può farlo mettendosi in contatto con Paolo Mannini o con la Redazione.

Preferenze Cookies - Privacy Policy