Storia di Chris Hoy

Chris Hoy nasce a Edimburg il 23 marzo 1976.
Chris è stato forse una delle più grandi star della pista di inizio del XXI secolo, e senza dubbio il più forte campione del chilometro da fermo di sempre.
Ha iniziato a gareggiare a sei anni con la BMX, per poi passare al ciclismo su pista e al canottaggio, di cui è stato vice campione nazionale. A sedici anni si dedica esclusivamente al ciclismo, e nel 1994 arriva secondo nel campionato nazionale del chilometro da fermo. Nel 1999 si laurea in scienze dello sport, e lo stesso anno ottiene la medaglia d'argento ai mondiali di Berlino nella velocità a squadre, assieme a Craig Maclean e a Jason Queally. Nel 2000, sempre con Maclean e a Queally, vince la medaglia d'argento sia alle Olimpiadi di Sidney, che ai mondiali di Manchester. Nel 2001 partecipa per la prima volta al chilometro, e si piazza ottavo ai campionati del mondo di Anversa. Nel 2002 vince a sorpresa il chilometro, battendo di un solo millesimo di secondo il grande favorito Arnaud Tournant, e il giorno dopo si aggiudica il titolo nella velocità a squadre assieme a Maclean e a Jamie Staff.
Nel 2003, causa un infortunio che gli rallenta la preparazione, si piazza solo quarto nel chilometro, ma l'anno dopo, vince sia ai mondiali di Melbourne, che alle olimpiadi di Atene, stabilendo con 1'00"711 il record olimpico.
Nel 2005 vince ai mondiali di Los Angeles nella velocità a squadre ed è terzo nel chilometro, mentre nel 2006 torna a vincere il chilometro ai mondiali di Bordeaux, dove è secondo nella velocità a squadre.
Nel 2007 vince per la quarta volta il chilometro portando a casa anche il titolo nel keirin. Sempre nel 2007 ha tentato di battere il record del mondo del chilometro da fermo a La Paz in Bolivia, non riuscendovi per soli cinque millesimi (58"880 contro i 58"875 di Tournant nel 2001).
Nel 2008 ha abbandonato il chilometro perchè non è più specialità olimpica, per concentrarsi sulla velocità individuale e sul keirin nelle quali è, assieme a Theo Bos, il grande favorito sia ai mondiali che alle Olimpiadi.
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