Storia di Luciano Caccia

Nato nel 1931 a Pignora di Novazzano (Italia), Luciano Caccia a 8 anni va ad abitare a Stabio (Svizzera). Qui frequenta le elementari e le maggiori e abita a 200 metri da Emilio Croci-Torti, forte professionista elvetico del periodo. Luciano si appassiona al ciclismo vedendo passare le corse e suo padre gli compra la prima bici a Chiasso con cambio Campagnolo a 4 rapporti: costo 80 franchi pagati in due rate.
E' il '47 e una sera mentre sta facendo un giro, lo avvicina un signore in motoretta chiedendogli se vuole correre. E' il direttore della Sport di Lugano, un certo Faccoli. Luciano ha 16 anni e risponde che deve chiederlo ai genitori. Lo stesso Faccoli si reca a Stabio e ottiene il consenso dei genitori, in particolare del padre, grande amante del ciclismo.
Luciano comincia ad allenarsi duramente, sempre da solo, mentre lavora come tirocinante meccanico. La prima corsa negli allievi è a Lugano e vince in volata. La corsa successiva è il "Giro dei Quattro Distretti" con partenza e arrivo a Bellinzona. Fa molta fatica in salita ma rientra sui primi, anche se non sa che davanti non c'è più nessuno. In otto si giocano la vittoria e Luciano si aggiudica la volata, scoprendo successivamente di aver vinto la corsa.
Riesce nell'impresa di vincere 9 corse di fila e a Varese vince la corsa detta "La Sanremo degli allievi"; si aggiudica un volatone di gruppo battendo un certo Antonio Maspes, che poi diventerà un grande pistard e suo grande amico. Vince altre corse in Italia e il suo nome cominciare a essere conosciuto. E' così che Alfredo Binda lo convoca per chiedergli di correre per la sua squadra. Luciano, d'accordo con il padre, accetta, ma prima del divertimento c'è il lavoro e nel frattempo inizia a lavorare alla Rubis, una fabbrica di pinzette con sede a Stabio. Lavora e la sera si allena, percorrendo 60-70 km tutti i giorni.
Alla Binda c'è più organizzazione, un minimo gioco di squadra, e lui è il velocista designato, da aiutare per la vittoria e spesso ci riesce. Poi un giorno durante una corsa a Solbiate Olona, Luciano accetta dei soldi da una squadra avversaria per non vincere. Binda lo viene a sapere e si incrinano i rapporti così a fine anno Luciano ritorna alla Sport di Lugano.
Nel '49 ottiene 8 vittorie, 2 nel '50 e 6 nel '51. Il '51 è anche l'anno del Campionato del Mondo di Varese. In una gara prima del mondiale, vince a Como, davanti a tutta la fortissima squadra italiana e si piazza 5° a Mendrisio. Malgrado questi risultati non è convocato in nazionale e la domenica successiva alla gara iridata, arrabbiatissimo, vince un criterium al quale prendono parte molti reduci del Campionato del Mondo. La vittoria iridata se la erano contesa in volata una ventina di corridori con il ticinese Pianezzi, che Luciano batteva regolarmente, piazzato quarto.
Nel '53, con 37 vittorie all'attivo, passa professionista. E' la Mondia, squadra svizzera, che gli propone un buon contratto e in due anni da professionista Luciano corre due Giri della Svizzera e un Giro di Romandia. Il suo ruolo nella squadra è quello di gregario del capitano Frits Schur. Come professionista si aggiudica una sola gara a Ginevra, approfittando dell'assenza del capitano. In questo periodo sospende il lavoro, ma il titolare lo vuole in ditta. Così, seppur a malincuore, davanti ad una offerta economica allettante, Luciano a 22 anni prende una decisione importante per il suo futuro: smette di correre e si dedica al lavoro.
Articolo inviato da: Paolo Mannini (Firenze)
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