Storia di Giuseppe Martano

Assolutamente fantastico tra i dilettanti dove è riuscito per due volte ad indossare la maglia iridata di campione del mondo su strada; nella storia del ciclismo, infatti, solo il tedesco orientale Schur con l'accoppiata '58-59 è riuscito a imitare questo solido piemontese di Giaveno, anche se nacque in Liguria. Messa a segno la prima botta vittoriosa nel '30, sul Circuito di Liegi, davanti all'altro italiano Gestri, concesse il bis due stagioni più tardi a Roma quando fu appositamente riqualificato tra i puri per la gara iridata nella quale precedette lo svizzero Egli e il francese Chocue completando così il trionfo azzurro poiché Binda s'impose tra i professionisti. Nello stesso '32 divenne campione d'Italia dei dilettanti e poi vinse il Giro del Piemonte; non riuscì però tra i professionisti a confermare quella fulgida coppia di vittorie iridate, anche se non mancò di farsi apprezzare sia al Tour de France che al Giro d'Italia. In Francia, infatti, ebbe un promettentissimo avvio di carriera: nel '33 fu primo degli individuali e 3° assoluto dopo Speicher e Guerra mentre l'anno seguente si classificò 2° alle spalle di Antonin Magne vincendo pure la tappa di Gap. Non si ripetè nelle altre tre partecipazioni ('35, '37, '38). Al Giro d'Italia si piazzò al posto d'onore nel '35 dopo Bergamaschi, ma davanti a Olmo e Guerra. Gli mancò comunque il grande risultato, la formidabile impresa o il successo prestigioso che avrebbe potuto impreziosire ancor di più una carriera certamente di primo piano anche se non di primissimo livello.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale tornerà a correre senza grandi risultati: la sua ultima corsa fu la Parigi-Brest-Parigi del '48. Abbandonata l'attività avviò a Torino una attività di costruttore di cerchi per biciclette.
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