Nicolas Frantz

Nato a Mamer il 4 novembre 1899, professionista dal 1922 al 1934. In un confronto prettamente lussemburghese, viene spontaneo dire: "Sì, Nicolas Frantz, non è stato grande come Charly Gaul, anche se rispetto all'Angelo della Montagna, può esibire un palmares forse più completo. Come dire che gli albi d'oro possono ingannare. In ogni caso, questo atleta, dotatissimo fisicamente, ha avuto una carriera straordinaria, con punte di valore raro. Fra le quaranta vittorie all'attivo, a testimonianza di completezza, si sono materializzate tutte le variabili del ciclismo. Nelle corse di un giorno, i suoi maggiori successi furono la Parigi-Bruxelles '27, la Parigi-Tours '29 e la meno blasonata Madrid-Santander nel 1923 e..... ben 12 titoli nazionali, ininterrottamente dal 1923 al 1934. Fra le brevi corse a tappe, finirono nel suo carnet, il Giro dei Paesi Baschi '26 e il Giro della Lorena nel 1932. Ma la grandezza di Frantz si vide soprattutto al Tour de France, la corsa che più di ogni altra gli diede la possibilità di sfoggiare una completezza non comune. Il suo ruolino nella Grande Boucle è stato pazzesco: vinse nel '27 e '28, finì secondo nel '24 e nel '26, 4° nel '25, 5° nel '29. Chiuse anche il Tour del '32, ma finì 45°. Nelle edizioni citate s'aggiudicò complessivamente 16 tappe individuali e quattro a cronometro a squadre. Fu proprio grazie a quest'ultima prova, ovvero "il mostro del ciclismo" quando è collocata in una corsa a tappe, ad aprirgli la strada (era il capitano dell'Alcyon, la squadra più forte del mondo), nel 1928, per un record che eguagliava Bottecchia e anticipava Merckx: indossare la maglia gialla dalla prima all'ultima tappa. La stampa al seguito della Grande Boucle, ebbe così modo di scrivere che l'edizione del '28, non era del Tour de France, bensì de Frantz.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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