Storia di Denis Menchov

Denis è nato a Orel, 350 km circa sud di Mosca, il 25 gennaio 1978. Da bambino giocava a calcio ma aveva anche la passione per il nuoto e lo sci di fondo finche in una prova di selezione per la ricerca di talenti venne "ingaggiato" dalla Cska di Mosca con la quale cominciò a gareggiare a 12 anni. La prima corsa, una cronometro, la vinse. Il primo titolo di una certa importanza fu quello di campione di Russia juniores a cronometro. Passò dilettante con la Lada-Samara. Il francese Francis Lafargue, che per la Banesto teneva le relazioni pubbliche e faceva da talent scout in Francia, nel 1998 lo vide brillare nella Ronde d'Isard e lo ingaggiò per la Banesto. Gli davano l'opportunità di provare con la loro squadra dilettanti e lo aiutavano con materiale: ruote, telai, tubolari. Il giorno dopo arrivò a Lagargue un fax con il quale Menchov chiedeva 20 milioni di pesetas (circa 120mila euro) per il trasferimento. La trattativa stava per naufragare, ma proprio Menchov chiamò più volte i dirigenti della Banesto per fare in modo che l'accordo alla fine fosse trovato. Cosa che avvenne per mezzo milione di pesetas (circa 3000 euro) in materiale.
Nel gennaio 1999 il ragazzo arrivò in Spagna in uno stato fisico penoso. Andò a vivere nella Residencia Fuerte del Príncipe, un centro di alto rendimento sportivo, a Pamplona, in Navarra (ora vive sempre in Navarra, a Mutilva Alta, con la moglie Nadia e il piccolo Ivan). Alfonso Galilea, allora d.s. dei dilettanti Banesto e ora aggiunto di Unzue alla Vuelta, in poche settimane si accorse che aveva tra le mani un diamante grezzo. Menchov non tardò a mostrare le sue qualità. Vinse la Vuelta Albacete e altre tre corse. Nella Vuelta Bidasoa terminò secondo dietro Gorka Arrizabalaga, ma davanti a Iban Mayo. Nel 2001, al suo secondo anno da pro', vinse il Tour de l'Avvenire; nel 2002 una tappa del Delfinato che terminava in cima al Ventoux. Nel 2003 fu 11° al Tour e conquistò la maglia bianca di miglior giovane. Nel 2004 fece suoi i Paesi Baschi vincendo anche la tappa di Lekunberri e una tappa della Vuelta, a Morella. Nel 2005 conquistò due tappe alla Vuelta, il prologo di Granada e la crono di Lloret de Mar, terminando secondo nella classifica finale.
Grazie alla squalifica per doping di Roberto Heras venne dichiarato, seppure con un anno di ritardo, vincitore della Vuelta. Ma quella corsa, o meglio la tappa di Pajares, dove venne sconfitto da Heras (grazie anche a un colpo di genio tattico di Manolo Saiz alla guida della Liberty Seguros), fu anche fondamentale per la sua crescita. Prese una botta tremenda, però ha imparato ed è maturato. Prima nel momento difficile tendeva ad abbattersi, da questo momento non più. Nel 2006 rivinse in cima al Ventoux, nel Delfinato, e al Tour conquistò l'11ª tappa, a Plan de Beret. Nel 2007, dopo una tappa al Catalogna e la frazione alla Vuelta di Ordino Arcalis, sfila a Madrid con la maglia oro e si porta a casa la 62° edizione della Vuelta a Espana, stavolta da protagonista dopo quella a tavolino del 2005.
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