Se a Zurigo, l'anno prima, era stato un freddo invernale, a Reims nel 1947 è un caldo torrido con punte che superano i 40 gradi in un percorso totalmente pianeggiante e interamente esposto ai terribili raggi del sole. Il dualismo Bartali-Coppi non c'è perchè il toscano è rimasto a casa lasciando via libera a Coppi che ora ha tutta la squadra per sè. Ma anche questa volta, da 15 anni, non andrà bene ai colori azzurri perché l'iride passerà da uno svizzero a un olandese, Theo Middelkamp.
Il caldo fa subito le prime vittime. Al quinto giro, su 35, il campione nazionale belga, Masson, uno tra i favoriti, pedala già stremato così come la maggior parte degli altri belgi come Van Steenbergen, Schulte, e Sterckx. Poche gambe e poco fiato anche per il campione in carica Knecht mentre Coppi, attardato per innumerevoli forature, è costretto all'inseguimento costante.
Il più in forma appare Fiorenzo Magni ma anche Adolfo Leoni che al venticinquesimo giro si lancia all'inseguimento dei cinque outsider, che avevano sfidato la terribile calura, senza però riuscirci. Fachleitner, Sercu, Diederich, Middelkamp e Janssen sono i protagonisti della fuga buona che li porterà all'arrivo in compagnia dell'eroico Fiorenzo Magni che in extremis riesce a riagganciarsi al treno dei primi. In vista dell'arrivo Fachleitner e Diederich si appesantiscono, così rimangono Magni, il belga Sercu e i due olandesi. Jansen raccoglie le forze restanti per lanciare Middelkamp, il più fresco di tutti. All'ultimo chilometro scatta e gli altri, impotenti, lo stanno a guardare. Per l'Olanda è il primo titolo mondiale, per Magni un deludente quarto posto.