Storia di Lorenzo Mazzarello

Lorenzo nacque nel 1915 a Mornese, un piccolo paese della provincia di Alessandria, sulle colline del Monferrato, tra Ovada e Gavi, circondato da belle montagne.
Non era facile la vita da quelle parti e anche i più piccoli aiutavano i genitori a coltivare la terra, se ne avevano. Se erano più poveri venivano mandati a lavorare in pianura, in qualche tenuta, per pochi spiccioli. E ci andavano in bicicletta, pedalando per quelle colline, su strade polverose.
A Lorenzo la bicicletta piaceva tanto, ma il papà e la mamma non erano d'accordo: troppo pericoloso. Ma Lorenzo aveva una grande passione e un bel giorno, senza dire niente ai genitori, comprò una bicicletta da corsa usata. Alla domenica usciva presto per allenarsi. Non gli facevano paura le salite, anzi pedalava proprio bene.
Una volta era andato a Novi per conoscere Girardengo, il grande campione. Non lo aveva visto, ma la gita era stata ugualmente fruttuosa. Aveva saputo, infatti, che la settimana dopo, a Predosa, ci sarebbe stata una corsa. Perché non provare? E infatti provò.
Ne fece una, due, dieci corse di paese, con ragazzi della sua età. Alcune volte vinceva e altre no, però era sempre protagonista. Un bel giorno, alla fine di una gara, gli si avvicinò un signore : "E' da un bel pò che ti seguo, ragazzo! Ti piacerebbe venire a Genova?" "A Genova?" "Sì, a Genova, in una squadra vera" gli disse lo sconosciuto.
Genova Lorenzo l'aveva vista da lontano, l'anno prima, durante un pellegrinaggio alla Guardia, ma stavolta a Genova ci andò per davvero, in un gruppo sportivo importante, il Tellini. Non erano più sfide paesane, ma corse vere, con avversari tosti. Eppure Lorenzo non si scoraggiò e una volta, in Valle Scrivia, vinse una bella gara.
Ormai era ben più di una promessa e anche i genitori si erano convinti. Sempre più spesso i giornali parlavano di lui. Come quella volta che partecipò ad una gara importante, il Circuito dell'Appennino. Non vinse, ma arrivò quarto. Gli era anche saltata la catena, ma come gli era piaciuta la Bocchetta! Un giorno - giurò a se stesso- passerò per primo .
E intanto, coraggioso fuggitivo, passò per primo sul Turchino in una Milano - Sanremo e vinse una gara importante, il Giro del Sestriere nel '39.
Poi, ritornò a Pontedecimo per tenere fede al suo impegno. Al Giro d'Italia era stato costretto al ritiro, ma sulle strade di casa era intenzionato a dare battaglia. Alla partenza incontrò un ragazzo un poco più giovane: si chiamava Fausto Coppi. Lorenzo lo aveva conosciuto l'anno prima a Castelletto d'Orba.
Lorenzo quel giorno andò veramente forte: all'attacco della Bocchetta era già solo, scollinò per primo e trionfò a Pontedecimo. Anche Fausto si era comportato bene, piazzandosi al terzo posto.
Fu un successo importante, per Lorenzo, che gli consenti di passare in testa alla classifica del campionato italiano indipendenti e a fine stagione, il prestigioso titolo tricolore fu suo.
Era diventato famoso, Lorenzo, e a Mornese non si parlava d'altro!
L'anno successivo passò professionista e partecipò al Giro d'Italia vinto trionfalmente da Fausto Coppi.
Doveva partecipare anche al Giro della Svizzera, ma scoppiò la guerra, ed i sogni del giovane piemontese furono bruscamente interrotti e la sua carriera di corridore finì.
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