Ernesto Bono

Nato il 25 aprile 1936 a Ome (Brescia). Passista. Alto 1,70 per 72 kg. Professionista dal 1959 al 1964 con 10 vittorie.
Corridore di grande potenza, pur essendo piuttosto piccolino e con un peso che oggi farebbe gridare allo scandalo, i preparatori medici imperatori del ciclismo, Ernesto Bono, è passato silenzioso nel pedale a cavallo degli anni sessanta. Lo voleva il suo carattere di poche parole e poco propenso alla ricerca della ribalta. Partorì una carriera dignitosa, di buon livello fra i dilettanti e con qualche acuto fra i professionisti. Adattissimo al cronometro, soprattutto su terreni piatti dove il suo motore poteva liberare tutta la potenza che possedeva. Si segnalò nell'elite, nell'anno d'esordio, il 1959, vincendo, in maglia San Pellegrino (praticamente l'unica sua squadra professionistica), ed assieme al trevigiano Tomasini, il GP Boldrini di Cicognara, una cronocoppie. Andò molto bene al Giro d'Italia che chiuse al nono posto, davanti ad un certo Gastone Nencini, grazie ad una condotta regolare. Fu inserito nella Nazionale che partecipò al Tour de France, chiuso poi al 36esimo posto. Nel 1960, vinse le prove di Pistoia e di Quarrata, valevoli per il Trofeo UVI, ma nel complesso della stagione, escludendo il secondo posto nella tappa di Pescara al Giro d'Italia, non si segnalò particolarmente. Nel 1961, dominò il Trofeo Cougnet, vincendo tre prove dello stesso (Capolona, Cobiate e Como), nonché la classifica finale. Vinse il Circuito di Maggiora, si piazzò secondo in una tappa del Tour de Suisse (chiuso al settimo posto) e terzo nella tappa di Taranto al Giro d'Italia (terminato al 43esimo posto). Nel 1962 vinse la frazione di Logrono alla Vuelta di Spagna e nella stagione successiva, conquistò quella di Lugano, al Tour de Suisse. Nella principale corsa a tappe svizzera, concluse l'edizione del 1963 al quinto posto. Un sensibile calo di rendimento nella stagione 1964 corsa in maglia IBAC, gli precluse l'accasamento nell'anno successivo, costringendolo ad abbandonare l'attività. Tornato alle cronache qualche anno fa, per una vicenda legata alla sua salute, oggi sta bene ed è ancora molto popolare nel bresciano.

Le sue prestazioni al G.P. Tendicollo Universal.
Ernesto Bono fu un grande protagonista dell'edizione del 1959. Quanto di bene si diceva su di lui, fu dimostrato sulla strada. Giunse terzo, a 1'27" dal fenomenale Baldini e a soli 27" dal mitico Jacques Anquetil. Una grande prestazione davvero. Andò molto peggio l'anno seguente, quando chiuse al settimo posto, a 5'57" da Anquetil.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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