Graziano Rossi e la Rinascita Ravenna

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Graziano Rossi - Un prodotto di qualità messo allo scoperto dai Giochi della Gioventù e, con l'età, entrò nella Rinascita come allievo. Lasciata la categoria che oggi sarebbe quella dei Giovanissimi, cresceva a vista d'occhio: un ragazzone dal fisico possente con muscolatura "nascosta", un viso dolce, pelle "bianca" da seminarista. In quel corpo c'era un corridore vero e grintoso, pure cattivello. Non è dato sapere quanto eccellesse nelle sue caratteristiche di passista, scalatore e velocista, proprio per mancanza di confronti probanti, data la sua straordinaria superiorità che tra gli allievi e dilettanti di 3a categoria gli permise di imperversare per tre anni in lungo e in largo. Sta di fatto che vinceva in ogni modo: preferibilmente per distacco, ma anche in volata, in salita e nell'inseguimento su pista dove conquistò, dopo quella della 100 km Coppa Italia, la seconda maglia tricolore per la Rinascita. Quella sera, sulla pista di Padova, che spavento! Rossi aveva battuto tutti entrando in finale avendo stabilito anche il miglior tempo, ma allora le regole prevedevano che i due finalisti se la fossero giocata a singolar tenzone. Pronti sulla riga di partenza, dall'altra parte dell'anello, il forte Adriano Basson. Il colpo dello starter, lo scatto simultaneo, deciso, Rossi meno frizzante dell'avversario, come l'aquila che ha bisogno di larghe alate per alzare il suo enorme peso. Rossi, il "peso" l'aveva nel rapportone da lanciare fino a fare fischiare le ruote con poche pedalate. Rossi aveva recuperato il lieve divario concesso nella fase di partenza, si era lanciato come un turbine portandosi al comando, il vantaggio era aumentato, fino a divenire irraggiungibile e i tifosi rosso verdi, urlanti e felici, si sentivano di ritornare con il tricolore per esporlo in via Maggiore. Mancava un km: "Alè alè, è fatta" poi, uno scoppio improvviso, il tubolare anteriore a terra, Rossi fatica a mantenere l'equilibrio, si arresta e Basson "vince".I "rinascitini" tutti ad imprecare in coro, anche con qualche parola irripetibile, ma le urla di rabbia di Graziano sovrastavano tutte le voci, quella dello speaker e persino quelle smodate dei tifosi del "vincitore". I rosso verde? Tutti morti dalla delusione. Il tragico precedente di Sambi sulle sfortune tricolori della Rinascita bruciava ancora, ma questa volta l'ignoranza sul regolamento, fu benefica, resuscitando i morti e dando loro doppia felicità. L'incidente era avvenuto quando Rossi aveva varcato il limite dell'ultimo km, al momento in cui era nettamente in testa, perciò Rossi campione d'Italia. Continuò a correre e vincere e, come meritava, il passo nei professionisti. Per la cronaca, Graziano Rossi, con 42 vittorie individuali, mantiene il primato nella storia della Rinascita.
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