Storia di Robert Grassin

Di bassa statura, la sua straordinaria popolarità gli valse ben presto il nomignolo di "Toto". Chiamato anche "il re del plancher", mandava letteralmente in delirio il pubblico del Vel' d'Hiv" a ciascuna delle sue apparizioni. Fu corridore di mezzofondo, magistralmente guidato dall'allenatore Leon Didier. Sulle piste in legno era a suo agio, e i successi seguivano i successi: al contrario, si esprimeva peggio sugli anelli in cemento. Sotto un'apparenza fragile, quasi sofferente, nascondeva una resistenza straordinaria e la sua parlantina di parigino ne faceva un personaggio di grande successo. Dieci volte vittorioso nei campionati invernali, fu campione di Francia una sola volta, nel '24. Raggiunse il vertice nel '25, ad Amsterdam, laureandosi campione del mondo. Fu anche campione d'America nel '27. La sua carriera di pistard non deve farci dimenticare che fu anche un eccellente stradista, che da dilettante vinse la Parigi-Tours e la Parigi-Fontainebleau nel '20, il Campionato di Francia, la Parigi-Evreux e il Criterium des Aiglons nel '21, militando nei ranghi del famoso Vélo Club Levallois.
©2002-2023 Museo del Ciclismo Associazione Culturale ONLUS - C.F.94259220484 - info@museociclismo.it - Tutti i diritti riservati

I dati inseriti in archivio sono il risultato di una ricerca bibliografica e storiografica di Paolo Mannini (curatore dell'Archivio). Le fonti utilizzate sono svariate (giornali, libri, enciclopedie, siti internet, archivi digitali e frequentazioni sui vari Forum inerenti il ciclismo). Chiunque desideri contribuire alla raccolta dei dati, aggiunta di materiale da pubblicare o alla correzione di errori può farlo mettendosi in contatto con Paolo Mannini o con la Redazione.

Preferenze Cookies - Privacy Policy