Storia di Alex Pedersen

Il biondo danese Alex Pedersen, ragioniere, figlio di contadini, si mette in evidenza nel 1987 ai mondiali di Villach, in Austria, quando conquista la medaglia di bronzo alle spalle del francese Richard Vivien e del tedesco occidentale Hartmut Bolts. Questo risultato gli apre le porte del professionismo e nel 1988 passa alla categoria maggiore con la francese RMO. Con gli stessi colori corre anche la stagione successiva ottenendo solo alcuni piazzamenti. Nel 1990 è ingaggiato dalla Once e subito si fa notare per un ottimo 10° posto alla Paris-Nice. Partecipa al Giro d'Italia piazzandosi 52° in classifica generale e, dopo un ottimo terzo posto al campionato nazionale, viene selezionato per il mondiale giapponese di Utsunomiya (conclude 35°).
Nel 1991 è tesserato per la Once ma per problemi di aritmia cardiaca (forse un disturbo di origine nervosa simile a quello che procurò non pochi fastidi al popolare Franco Bitossi) è costretto ad un lungo stop che si protrae anche nel 1992. Nel 1993, con il consenso dei medici, ritorna a pedalare nella categoria dei dilettanti e ritrova subito la vittoria. La stagione 1994 inizia alla grande e dopo aver vinto due corse in Francia, una in Sudafrica e una in Danimarca, ad aprile conquista la 49° edizione del G.P. della Liberazione, definito da molti il "campionato del mondo di primavera". Ma non finisce qui perché a fine agosto in Italia conquista il titolo di campione del mondo precendo, sul circuito di Capo d'Orlando, lo slovacco Milan Dvorscik e il francese Christophe Mengin.
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