Storie di Angelo Brignole

Angelo Brignole nasce il 10 marzo 1924 a Borzonasca, piccolo borgo nell'immediato entroterra chiavarese. Vicino al mare, dunque, ma circondato da montagne e da salite vere, come il Passo della Forcella e il Passo Ghiffi, che proprio da Borzonasca iniziano a disegnare i loro tornanti.
E Brignole, corridore grintoso e battagliero, in salita andava bene. Dopo aver ottenuto la seconda piazza al Campionato Italiano allievi '42 e dopo l'interruzione per il Secondo Conflitto Mondiale, passa professionista nel '46 con la Legnano di Bartali. Nella prima stagione con la maglia verde-oliva vince le sue due uniche corse: il Gran Premio Vigor a Torino e la Genova-La pezia, ottenendo un prestigioso secondo posto nella Coppa Bernocchi
Nel 1947 corre per la Arbos -Talbot e nel 1948, con i colori della Arbos, ottiene un lusinghiero sesto posto nella classifica finale del Giro d'Italia a 9'14" dal vincitore Fiorenzo Magni e si prende il lusso di arrivare davanti a Ginettaccio (ottavo a 11'52").
Nel 1949 passa alla Bartali, squadra nella quale conclude la sua carriera nel 1951, ed sarà uno dei migliori gregari di Gino. Nel '49 vince la cronosquadre al Giro di Romandia (con Bartali, Corrieri e Jomaux). Partecipa al Tour, nella squadra nazionale, nell'edizione del 1949 (53° nella generale, contribuendo al successo finale di Fausto Coppi, ed in quella del 1950 (ritirato). Ha disputato 5 Giri d'Italia, ritirandosi nel '46 alla sua prima esperienza.
Una carriera più che onorevole, quindi, disputata in un periodo d'oro del ciclismo, accanto ad indimenticabili campioni dei quali è stato fedele gregario.
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