La carriera di Gianluca Bortolami

Bortolami era considerato uno dei migliori talenti nelle categorie giovanili: oltre 200 vittorie tra strada e pista. Nel 1979, a 11 anni, vinse 26 gare su 28, finendo secondo al Campionato regionale e al Tricolore. A 16 anni rischiò la vita finendo fuori dalla curva, oltre la balaustra, della pista di Stoccarda. Si stava allenando con i compagni del quartetto italiano dell'inseguimento: Baldato, Denti e Leoni. Era alla ruota di quest'ultimo il quale, alzandosi verso la balaustra, gli fece fare un volo di parecchi metri. Si fratturò una clavicola, perse conoscenza e gli si rivoltò la lingua, con rischio di soffocamento. Fu decisivo l'intervento del tecnico azzurro Broccardo.
E' stato azzurro ai Giochi di Seul '88 e al Mondiale dilettanti di Chambery '89 (quinto) ed Ernesto Colnago, che lo aveva sempre tenuto d'occhio e lo aveva affidato alle cure di Olivano Locatelli, lo fece passare nel 1990 nella Diana-Colnago, accanto a Beppe Saronni. Cinque anni di gavetta e poi Bortolami esplose nel '94 vincendo la tappa di Rennes al Tour, due prove (Leeds e Zurigo) e la classifica finale di Coppa del Mondo. Poi, più che le vittorie Gianluca ha cominciato a contare gli incidenti. Si è fratturato altre tre volte la clavicola, ha perso il 1995 per la mononucleosi, si è fratturato un gomito al Giro del '96. Ma è stato operato anche per una ciste ad un gluteo, per problemi al soprasella e per la pallottola che un ragazzino sparò a casaccio dalla sua finestra a Dunkerque.
Sei anni di disgrazie e contrattempi di ogni tipo che Gianluca cancella nel 2001 in sei ore e dieci minuti di fatica per volare il Fiandre alla media record di 43,576 chilometri orari. Dopo sette anni di astinenza, Gianluca torna a vincere in Coppa del Mondo.
Eppure anche in questo Giro delle Fiandre qualcosa gli è successo. E' caduto a Ostenda e la sua bici si è spezzata in due. Ha dovuto ricorrere alla bici di scorta e si era terribilimente innervosito. La gara, però, da quel momento in poi è filata via benissimo e all'arrivo ha provato le emozioni più forti della sua carriera.
Nelle stagioni successive si conferma corridore vincente salendo più volte sul gradino più alto del podio. In particolare vince alcune classiche nazionali come il Giro di Romagna 2002 e 2004, il Gp Fourmies 2002 e il Gp Beghelli 2002. Gli ottimi risultati ottenuti gli consentono di essere nuovamente convocato in Nazionale per il Mondiale 2002 (il suo terzo dopo il '94 e il '97).
Dopo un 2005 sottotono, corso con la maglia Lampre, è deciso a proseguire anche nel 2006 ma gli viene riscontrata una miocardite, causata da un virus che ha provocato cicatrici nella muscolatura cardiaca e conseguenti aritmie e così a 37 anni è costretto al ritiro anche se dentro gli rimane la voglia di rimanere nell'ambiente del ciclismo.
Articolo inviato da: Paolo Mannini (Firenze)
©2002-2023 Museo del Ciclismo Associazione Culturale ONLUS - C.F.94259220484 - info@museociclismo.it - Tutti i diritti riservati

I dati inseriti in archivio sono il risultato di una ricerca bibliografica e storiografica di Paolo Mannini (curatore dell'Archivio). Le fonti utilizzate sono svariate (giornali, libri, enciclopedie, siti internet, archivi digitali e frequentazioni sui vari Forum inerenti il ciclismo). Chiunque desideri contribuire alla raccolta dei dati, aggiunta di materiale da pubblicare o alla correzione di errori può farlo mettendosi in contatto con Paolo Mannini o con la Redazione.

Preferenze Cookies - Privacy Policy