Storia di Giovanni Boffo

Nato negli anni immediatamente precedenti il primo conflitto mondiale ha corso in tutte le categorie, dal 1930 al 1939, ottenendo più di 70 vittorie fra corse su strada, pista e ciclocross.
Nel 1933 ottiene la sua più importante vittoria battendo Gino Bartali nel campionato italiano su strada junior. E' una grande promessa ma con il passaggio di categoria non mantiene le promesse e successivamente corre come indipendente a fianco dei grandi campioni dell'epoca come lo stesso Gino Bartali e Gepin Olmo. Nella Milano-Sanremo del 1938 si piazza 41° assoluto ma secondo fra gli indipendenti dietro Giordano Cottur, dopo essere stato in fuga e aver forato. Sempre nel 1938 è campione del Triveneto e terzo al campionato italiano indipendenti. Nella stagione 1939, l'ultima da corridore, di rilievo la vittoria nel Giro del Penice dove precede un giovanissimo Fausto Coppi.
In salita Coppi fa selezione, Pedivilla riesce a resistergli, sul passo scollinano con un minuto e mezzo di vantaggio su Giovanni che nella discesa recupera prima Burlando e Papini, poi Coppi. L'arrivo è fissato a Castel San Giovanni, in un circuito dove corrono i cavalli e l'acqua ha reso il terreno una fanghiglia. Ma Giovanni è il più veloce di tutti, e precede Papini, Coppi e Lambertini.
Sempre nel '39 è terzo con Scapini in un'americana disputata al Vigorelli. E' contento perchè ha firmato con Vito Ortelli per la Bianchi e ha già ricevuto due stipendi, 600 lire al mese, più l'impegno di lavorare due giorni alla settimana in fabbrica, per arrotondare. Invece alla fine della riunione al Vigorelli gli consegnano una cartolina con scritto "Richiamato per la guerra".
E' un colpo tremendo, è militare fino al '45 e dice addio alle corse e al sogno di partecipare al Giro d'Italia.
Ma la bicicletta è nel sangue e successivamente è direttore sportivo di una squadra dilettanti, a Padova. Nel '50 guida una squadra di professionisti spagnoli al Giro e le soddisfazioni non mancano (Ruiz è sesto nella generale), ma non viene pagato e, dovendo fare i conti a fine mese, decide che è meglio il lavoro di bottega.
Articolo inviato da: Paolo Mannini (Firenze)
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