15 ottobre 2000 - World Championship - Plouay (FRA)

La corsa si svolge sul circuito di Plouay, 269 km, attraverso 19 giri caratterizzati dagli strappi di Lezaut e Ty-Marrec. Giornata freddina, con cielo coperto ma niente pioggia. Assenza di vento.
Si parte alle 10,30, e nel corso del 1° giro il primo attacco è di Belohvoscijks, subito ripreso. Il gruppo parte tranquillo e fino al 3° giro non accade più nulla. Al km 45, sul Ty-Marrec, scatta il boemo Sosenka, ma anche questa volta il tentativo sfuma. La corsa esplode nel corso del 4° giro, sul Lezaut. Al km 49 10 uomini al comando: Danilo Di Luca è allo scoperto con Diaz Justo, Moreau, Eladio Jimenez, Lelekijn, Pronk, Beuchat, Marichal, Beneteau e Przydzial. Italia, Belgio, Francia e Spagna sono tutte rappresentate ed il gruppo si ferma! Al km 74 un episodio assolutamente chiave: Przydzial cede ed al comando restano in 9... vantaggio sul gruppo salito a 5'50". Il cedimento del polacco provoca ben presto la reazione violenta della propria nazionale ma finché la Polonia non reagisce i fuggitivi continuano a guadagnare: circa 8' al km 90. Ma a questo punto tutta la Polonia inizia a tirare ed il vantaggio inizia a diminuire. Il CT dei polacchi Lang dichiara che la sua nazionale tira per Spruch e Wadecki. Al km 165 attacco deciso di Marichal sul Ty-Marrec. Al comando restano in 5: Marichal, Moreau, Beauchat, Di Luca e Pronk. Il gruppo (con i danesi che iniziano ad aiutare i polacchi) è a 3'23". Al km 183 (Leuzat) dal gruppo iniziano i primi nuovi scatti: si vede proprio Wadecki, ma anche Simoni è in prima fila. Al km 190 (Ty-Marrec) esce allo scoperto anche Bettini. Ma sono fuochi di paglia, e presto torna la tranquillità. Attenzione perchè Francia, Belgio e Italia sono rappresentate in fuga e quindi non si muovono decisamente... la corsa, pur velocissima, non si indurisce e diventa sempre più difficile fare selezione.
Al km 198 secco scatto di Di Luca sul Ty-Marrec, con Pronk che cede. Danilo resta solo ma viene ben presto ripreso da Moreau, Marichal e Beuchat: 4 al comando. Sul Leuzat scatta ancora Di Luca, stacca tutti ma viene nuovamente ripreso. Nel gruppo compatto (circa 120 "sopravvissuti") inizia una lunga serie di scatti di Brochard, tutti inutili e che serviranno solo a consumarlo. Si ha la consapevolezza che se la Polonia non avesse tirato probabilmente Di Luca avrebbe potuto vestire l'iride... ma ormai il vantaggio è di soli 2'20". Al km 212 interessante attacco dal gruppo: escono in 6: Brochard, Martin Perdiguero, Peers, Celestino, Sivakov e Sunderland. Qualche km allo scoperto con una manciata di secondi di vantaggio, ma poi l'azione sfuma.
Al km 230, sul Lezaut, attaccano Brochard e Zubeldia, quindi l'Italia tenta di dare uno strattone alla corsa. Scinto "mena" alla morte, facendo poi proseguire il forcing a Faresin. Il terzo uomo è Bartoli che schizza via a grande velocità. Il toscano seleziona un gruppetto di 14 con Rebellin e Bettini, nonché Boogerd e Hamburger. Ma il tentativo dura solo 3 km: ripresi. Attacca il vice-Campione Olimpico Vinokourov: ripreso a sua volta. C'è ora l'attacco di Halgand, ma ancora una volta il tentativo fallisce. I 4 fuggitivi "storici" sono intanto stati ripresi e staccati dopo 185 km di fuga: bravissimi, comunque. Al km 248 esce sul Lezaut Beat Zberg, ma per l'ennesima volta niente da fare! Le salite sono poco selettive e la nazionale spagnola tira per portare in volata Freire. Al km 250 doccia fredda per i francesi: Jalabert abbandona! Al km 254 penultimo passaggio sul Ty-Marrec. Ancora Bartoli in evidenza, ma Tchmil esce finalmente allo scoperto e lo marca strettissimo. Anche Freire si muove in prima persona. Attacca anche Merckx, subito ripreso.
Ultimo giro! Ancora tutto da decidere! Sul falsopiano di Kerscoulic attacca fortissimo Tchmil, che concretizza sul Lezaut. Clamorosamente gli italiani sono fermi ed il belga va! Grande Tchmil che in questi ultimi 2 giri mette in mostra tutta la sua classe. 10" sul gruppo, guidato dai soliti spagnoli. Al km 262 Tchmil è ripreso.
Si "scala" l'ultima volta il Ty-Marrec, e la corsa vive un episodio stranissimo. L'Italia prepara un attacco spettacolare, con 4 uomini pronti a scattare a turno. Ma... quando Simoni parte Faresin cede clamorosamente, lasciando Bartoli e Bettini scoperti. Bartoli ha una clamorosa indecisione: prima guarda Simoni, poi scatta per portarsi alla sua ruota, ma tutto il gruppo lo segue... a quel punto si rialza, si guarda alle spalle. No! Simoni non ha le gambe per andarsene da solo ed il pasticciaccio è ormai fatto! Attacco di squadra fallito! Tutti compatti a 2 terzi di salita. Ma Casagrande non ci sta! Dopo 264 km anonimi il n° 1 delle classifiche UCI tenta il colpo della carriera! È grande Francesco, vola e scollina da solo, l'iride è lì ad un passo, è un sogno! Solo 5" di vantaggio, è una battaglia meravigliosa... no! È una beffa! Francesco viene ripreso ed il sogno sfuma. Ma ora un altro sogno prende forma: Andreij Tchmil scatta come solo lui sa fare, come alla Sanremo, come al Fiandre, meraviglioso finisseur, i 60 km/h nelle gambe: grande! Ma questa volta neppure lui può nulla... ai 500 metri Rebellin (che si è sfiancato nel tirare il gruppo) lo riprende. Parte la volata! La disputano in 25, e subito esce Vainsteins! Il lettone è una furia ed il polacco Spruch, alla sua ruota, può solo rimanergli in scia. Il lettone, dopo una corsa tutta al coperto, diventa Campione del Mondo! Bartoli fa la volata alla grande, ma Freire lo brucia con un colpo di reni: bronzo allo spagnolo e 4° posto per l'azzurro. A grande sorpresa è il tedesco Steinhauser ad occupare la quinta piazza.
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