11 giugno 1950 - Giro d'Italia

Tappa caldissima quella odierna, dall'Abruzzo al Molise con qualche strappo impegnativo lungo il tracciato. Il primo attaccante di giornata a voler fare sul serio è Carrea, gregario di Coppi: l'alessandrino, orfano del suo capitano, tenta l'avventura solitaria, il suo margine in breve avvicina i cinque minuti. Sul Pian delle Cinque Miglia, che rese famoso lo sfogo di Girardengo una trentina di stagioni prima, Carrea cede, il suo vantaggio scema, e sotto alla spinta di un grande Bartali il gruppo dei migliori lo avvicina inesorabilmente. In vetta all'impervia rampa l'uomo della Bianchi vanta ancora 2' e 15" di vantaggio su Grosso; 2' e 40" su Magni, Fornara, Koblet e Kubler; Bartali (in lieve flessione) è a 2' e 45" unitamente a Bizzi, Pedroni, Pasquini, Zampini, Maggini e Bresci. Il gruppo quindi si fraziona maggiormente, inizia una lunga teoria di soste causata da forature e guasti meccanici in genere; il fondo stradale sconnesso favorisce certi atleti dotati di particolari doti di equilibrio e tra questi certamente Magni. Quell'atleta che da un paio di stagioni domina il Giro delle Fiandre. Dopo questa caotica parentesi si contano una quindicina di corridori al comando della tappa, tutti gli uomini di classifica, più qualchedun altro in buone condizioni di forma, quali: Bresci, Zampini, Giudici, Barducci, Bonini, Milano e Pezzi. Neppure il Macerone scalfisce la classe della maglia rosa, che si difende attaccando alla maniera dei grandissimi. Bartali è costretto a stringere i denti con Maggini al mozzo; mentre in evidenza si pone l'ottimo Bonini, primo al Gran Premio della Montagna, in compagnia di Vittorio Rossello, Fornara e Zampini. Il finale poi è tutto per Magni; il pratese di stanza a Monza, di forza stacca gli avversari (ultimo a cedere con onore le armi è il suo conterraneo Bresci), e s'invola alla conquista di uno splendido traguardo in perfetta solitudine. Ad una manciata di secondi sopraggiunge lo stoico Bresci, quindi il gruppo dei più immediati inseguitori, a poco meno di un minuto, regolato allo sprint dal grande "Ferdi" Kubler.
Articolo inviato da: Giovanni Tarello (Borgo D'Ale (VC))
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