10 giugno 1950 - Giro d'Italia

Dopo l'ultimo giorno di riposo inizia da Perugia la parte conclusiva di questo Giro d'Italia, con una frazione ondulata. Gli atleti prendono le mosse alle undici esatte. Il primo attaccante risponde al nome di Feruglio, comunque subito annullato. Scocca anche l'ora dei traguardi volanti, ed a Bastia vince Corrieri. Il gruppo ad ogni modo procede compatto, doppiando le località di Spello e Foligno. In un'ora sono stati coperti 35 chilometri. Altro traguardo a premi per Zanazzi, poi in contropiede tentano la sortita Martini, Casola, Pezzi, Pagliazzi, Beyaert, Corrieri, Covolo, Salimbeni, Vicini e Castellucci; appena prima di Spoleto i dieci fuggitivi sono raggiunti. L'unico Gran Premio della Montagna di giornata è posto al termine della salita della Somma; in evidenza i gialloblù della Taurea, i quali spianano la strada all'attacco di Martini seguito da Bartali. La coppia accumula un vantaggio discreto e dopo 63 chilometri di tappa il traguardo è vinto da Bartali, che così rosicchia alla maglia rosa il minuto d'abbuono in palio all'apice della Somma. I migliori inseguitori transitano in vetta a poco meno di un minuto. Koblet, Schaer, Pedroni, Giudici e Vittorio Rossello raggiungono i due fuggitivi a metà discesa. Pochi chilometri oltre un altro drappello, comprendente anche l'attivissimo Astrua, aggancia i primi. In prossimità di Terni è proprio il giovane piemontese a scattare. Nel capolluogo umbro il ragazzo della Taurea vanta 30" sul primo gruppetto inseguitore; la sua azione è convinta e lo scarto in breve sale, gli inseguitori desistono e vengono raggiunti da altri atleti. Sulla sponda del lago di Piediluco Astrua vanta cinque primi sul gruppo che si è andato a formare alle sue spalle. A Rieti il vantaggio del biellese risulta invariato. Il coraggioso fuggitivo è anche vittima di una rovinosa caduta, la quale però non compromette la sua brillante azione, in quegli attimi intanto inizia il contrattacco di De Santi, Keteleer, Maggini (nelle vesti di stopper, è compagno di colori del fuggitivo) e Fumagalli. Città Ducale, Astrua conta 5' e 10" sul quartetto dei più immediati inseguitori, quindi a 5' e 45" incede Sforacchi mentre il gruppo accusa 6' e 15". Passa qualche minuto poi anche Ricci, Pasquini, Rossi, Vicini, Corrieri, Ottusi, Pasotti e qualche altro si riportano su Sforacchi; Astrua intanto sfodera le sue grandi doti di passista e continua a mantenere vivo il suo cospicuo margine di vantaggio. All'Aquila è una vera festa per il ventitreenne portacolori della Taurea, alla sua prima affermazione parziale al Giro d'Italia dopo la soddisfazione della maglia bianca dello scorso giugno. A cinque minuti il compagno di colori Maggini coglie la seconda moneta, precedendo di sei secondi il belga Keteleer. Grazie a questa bella fuga il secondo arrivato di oggi, Luciano Maggini, scala posizioni in classifica, attestandosi in quinta piazza a 10' e 49" da Koblet.
Articolo inviato da: Giovanni Tarello (Borgo D'Ale (VC))
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