Nel 1920 si distinse tra i migliori dilettanti: vinse infatti il Campionato Italiano e partecipò alle Olimpiadi di Anversa (5° prova a Squadre e 21° prova in linea). Si distinse anche tra i professionisti juniores (fu Campione d'Italia per due anni consecutivi) e colse alcuni successi pure nella massima categoria dove comunque si segnalò soprattutto come fido gregario di Girardengo con il quale spesso primeggiò anche su pista. Valido su ogni percorso, discretamente veloce allo sprint (tanto da vincere due tappe al Giro d'Italia superando in volata addirittura Binda), sapeva lavorare a fondo a vantaggio dei compagni più prestigiosi, riuscendo qualche volta a lottare pure per la vittoria. Fu il primo italiano a salire sul podio della Parigi-Roubaix (secondo nel 1925) ma con il passare degli anni si dedicò sempre di più ai compiti di gregariato e chiuse la carriera come "isolato" difendendo i colori della "sua" squadra.