13 ottobre 1973 - Giro di Lombardia

Partenza alle 8.47, cielo grigio, qualche spruzzo di pioggia, temperatura rigida. La prima azione degna di nota si sviluppa per merito di Conti che si invola indisturbato dopo una trentina di km dal via, si mantiene in testa sul Ghisallo ma viene ripreso sul lungolago. Sul Colle Balisio si forma poi al comando un plotone con tutti i migliori ma poco prima della vetta scatta Polidori che in discesa incrementa il suo margine e giunge a Bellano con 1'30" di vantaggio. Gli inseguitori però si organizzano presto ed il fuggitivo viene ripreso poco dopo Colico. Inizia intanto a piovere a dirotto e tutto rimane tranquillo fino ai piedi del Passo d'Intelvi quando, non appena inizia la salita, Merckx forza l'andatura. Il "cannibale" scatenato si porta in testa, il gruppo si fraziona e con lui rimangono in un primo momento soltanto De Vlaeminck, Panizza, Verbeeck e Bergamo M. mentre anche Gimondi cede e non riesce a reagire. Merckx però è irrefrenabile, attacca ancora e semina tutti gli avversari: l'ultimo ad arrendersi è De Vlaeminck il quale, nel disperato tentativo di resistere si scompone al punto di urtare con il ginocchio il manubrio della sua bicicletta, sbandando e finendo a terra. Mancano 62 km al traguardo e Merckx è solo in testa; in vetta al Passo d'Intelvi ha 12" su Panizza e De Vlaeminck; quest'ultimo si è rialzato prontamente ed è ancora in buone condizioni. A 45" passano Gimondi, Bitossi, Verbeeck, Lasa, Pollentier e Dierickx; a 1'10" Ricconi, Perletto e Martos; a 1'25" Zilioli, Motta, Polidori, Paolini e altri. Continua a piovere e la discesa su Argegno è viscida e pericolosa ma Merckx si tuffa a capofitto e quando si ricomincia a salire verso Schignano il suo vantaggio è salito a 1'40" nonostante alle sue spalle gli inseguitori si siano riuniti. A Schignano il battistrada transita con ben 2'50" su un gruppetto comprendente Gimondi, Verbeeck, Zilioli, De Vlaeminck, Bitossi, Dierickx e Panizza. La corsa non ha più storia, Merckx continua la sua fantastica galoppata senza il minimo cedimento, anzi il suo vantaggio aumenta a dismisura, il suo trionfo è assoluto. Quando si presenta allo stadio Sinigaglia la folla gli tributa una meritatissima ovazione che suggella l'ennesima impresa di un formidabile fuoriclasse mentre anche Gimondi raccoglie molti elogi conquistando il secondo posto nella volata degli inseguitori, battendo addirittura De Vlaeminck e Van Springel.
In data 8 novembre (a 26 giorni dalla corsa ....) il segretario dell'UCIP (Lino Massaretti) comunica che le analisi mediche hanno evidenziato la "positività" di Merckx al controllo anti-doping. La Federazione Ciclistica Italiana di conseguenza lo squalifica ed assegna la vittoria al secondo arrivato, Gimondi. Scoppiano le polemiche ma lo stesso Merckx ammette serenamente di aver assunto il "Mucantyl", uno sciroppo per la tosse contenente efedrina, la sostanza proibita, che gli è stato prescritto dallo stesso medico della Molteni, il dottor Cavalli. Lo stesso Merckx comunque si difende asserendo che tale prodotto non può assolutamente migliorare le prestazioni agonistiche, esiste però un regolamento da applicare e da rispettare e quindi Gimondi si aggiudica la vittoria a "tavolino".
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