10 aprile 2005 - Paris-Roubaix

Al via 191 corridori; non parte Inaki Isasi. Al km 25 è già in corso una fuga a quattro, con Stéphane Berges, Thijs, Herrero e Lang che hanno qualche decina di secondi sul gruppo. Al km 53 i 4 vengono raggiunti da altri 4: Barredo, Sébastien Chavanel, Coyot e Brard. In 8, la fuga prende quota, e arriva fino a 12'05" di vantaggio massimo (intorno al km 80). È la Fassa Bortolo a mettersi in testa al gruppo e a tirare per riportare il distacco entro limiti più tranquillizzanti.
Iniziano i settori di pavè, iniziano le cadute e le forature (Peña Grisales era già finito per terra e si era ritirato a inizio corsa). Sul settore 23, Saint-Python (km 112), forano Dierckxsens e Tafi, alla loro ultima Roubaix (l'italiano corre con una maglia speciale che reca un'immagine stilizzata del pavè). Fora Guesdon, poi sul settore 22, Escarmain (km 123), cadono Dierckxsens, Steels e Devolder.
Ma è sul settore 21, Vertain (km 127) che la corsa ha una prima svolta seria: grossa caduta in mezzo al gruppo, si vedono bici volare, e tra i coinvolti c'è Van Petegem, uno dei favoriti, che ha preso una brutta botta alla schiena. Il belga ci mette un pò a ripartire, e accusa un ritardo di 2' dal gruppo (su cui i fuggitivi hanno in quel momento oltre 5'). Si forma un trenino Davitamon per permettere al capitano di rientrare.
Il margine in effetti cala, ma quando Van Petegem si riporta sul gruppo (intorno al km 150) capisce che non può resistere al dolore, e, dopo alcuni settori di pavè che lo fiaccano ulteriormente, decide di scendere dalla bici e di abbandonare la corsa (km 160). Steels si ritira insieme a lui.
Tra i fuggitivi, intanto, Chavanel ha perso le ruote a causa di una foratura (al km 154), mentre il vantaggio si stabilizza su poco più di 5'.
Sul settore 15, Haveluy (km 173) Tafi naviga nelle retrovie, e dimostra di non tenere le ruote dei migliori.
Sul settore 14, da Hornaing a Wandignies (km 179), Pozzato fa un forcing che seleziona il gruppo, con i migliori che si avvantaggiano: ci sono Boonen, Hincapie, Backstedt, Van Bon e Michaelsen davanti, con Flecha e Cancellara che provano ad agganciarsi. Il distacco dai fuggitivi scende a 3', e dal drappello dei battistrada si staccano Herrero e Lang. Flecha e Cancellara si riportano sul secondo gruppo, che nel frattempo perde Pozzato, e che ha oltre 30" sul plotone (guidato dagli uomini T-Mobile e Hushovd) dopo il settore 13 (km 190).
Nella seconda parte del settore 13 fora e si stacca Van Bon, il margine sugli inseguitori cresce e cala quello dai fuggitivi. Al km 200 Boonen, Hincapie, Backstedt, Cancellara, Flecha e Michaelsen hanno 1'30" da recuperare su Coyot, Brard, Barredo, Thijs e Berges, e sempre poco più di 30" su chi insegue (tra gli altri Wesemann, Hushovd, Kirsipuu, Wauters, Vogels, Van Bon, O'Grady, Knaven, Nuyens, Hoste, Hayman, Casper, Voeckler).
Sul settore 11, da Auchy-les-Orchies a Bersée (km 207), Van Bon resta con Wesemann e Hulsmans all'inseguimento del gruppetto Boonen, ma il distacco è vicino al minuto. Barredo è il primo dei fuggitivi a mollare, ma poi anche gli altri vengono ripresi, prima del settore 10, Mons-en-Pévèle (km 212). Su questo tratto Flecha fa il forcing, i fuggitivi della prima ora perdono definitivamente contatto, poi Cancellara fora (due volte!) e si stacca anche lui, superato pure dal gruppetto Wesemann.
I 5 battistrada sono imprendibili. Nel settore 6, da Cysoing a Bourghelles (km 234), Boonen accenna un forcing, e Backstedt è il più attento alle sue spalle. Sul settore 5, Camphin-en-Pévèl (km 240) è lo stesso Backstedt ad attaccare a sua volta, causando qualche problema a Hincapie e Michaelsen.
Sul Carrefour-de-l'Arbre, settore 4 (km 243) si stacca Michaelsen, e anche Backstedt molla la presa, mentre tirano Flecha e Boonen. Proprio Boonen forza sul successivo Gruson, settore 3 (km 245), ma Flecha e Hincapie reggono bene, mentre Backstedt è sempre più lontano.
Restano in 3, e arrivano insieme al traguardo. Flecha non prova ad anticipare lo sprint, ma è in testa all'entrata nel velodromo. Boonen parte ai 200 metri e vince agevolmente, bissando il Fiandre di domenica scorsa.
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