27 ottobre 1940 - Giro di Lombardia

Partenza alle 10.00, giornata grigia ed umida, a Legnano comincia a piovere. Tutto tranquillo e gruppo sempre compatto fino a Como. La corsa sta deludendo fortemente le attese perché nessuno osa attaccare ma sulla Valbrona scatta Succi che mantiene qualche centinaio di metri di margine sul lungolago ed affronta per primo il Ghisallo dove Bartali attacca subito deciso. Il gruppo si sgretola rapidamente; Succi viene immediatamente raggiungo e superato; con Bartali rimangono soltanto Coppi, Cinelli, Leoni e Tomasoni. I cinque insistono, sembra la fuga vincente quando improvvisamente Bartali si ferma con la ruota libera guasta. Cinelli e Leoni allungano velocissimi, Coppi temporeggia un attimo e poi si lancia nella loro scia tallonato da Tomasoni. Bartali ripara velocemente il guasto e riparte di slancio, raggiungendo Tomasoni e poi a Guello si riporta su Leoni e Cinelli, mentre Coppi aveva allungato ed era da solo al comando. Bartali è una furia, rimane da solo all'inseguimento di Coppi, che è un suo compagno di squadra, ed a poco meno di un km dalla vetta del Ghisallo lo raggiunge. Coppi è in difficolta, soffre di crampi allo stomaco, ha mangiato troppo e Bartali ne approfitta, scatta ancora e rimane da solo al comando. In vetta ha 35" su Coppi, che però si ferma un attimo a respirare, 45" su Cinelli, Leoni e Tomasoni, a 1'10" transitano Mollo, Succi e Bailo. In discesa Bartali spinge a fondo prendendo grandissimi rischi ed il suo vantaggio aumenta: ad Asso infatti il ritardo dei primi inseguitori (Cinelli, Leoni e Tomasoni) è salito a 55" mentre Coppi rimane attardato da un guasto al cambio. Mancano una quarantina di km alla conclusione e Bartali, nonostante la pioggia e il vento contrario, prosegue la sua azione con impeto straordinario e la breve rampa di Monguzzo è il trampolino che lo lancia imprendibile verso Milano. Il suo margine sui primi inseguitori sale a 1'20", la corsa non ha più storia, gli inseguitori si arrendono e l'arrivo al Vigorelli è l'apoteosi per Bartali che si aggiudica il suo terzo "Lombardia" dopo una fuga solitaria di 58 km, aggiudicandosi pure un altro titolo di Campione Italiano.
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