Storia di Giuseppe Pintarelli

Inizia a correre subito dopo la seconda guerra mondiale e nei suoi primi approcci al ciclismo arrivano delusioni e risultati modesti. Si deve attendere il 1949 prima che il corridore di Calceranica conquisti la sua prima vittoria, nel gran premio Bertagni riservato ai cadetti. Successo che bisserà nel 1950, anno in cui ottiene altre vittorie imponendosi nella Trento-Ponte Alto, nella Trento-Ora e, nel finale di stagione, a Bolzano e Verona in circuito. La stagione 1951 si apre con il successo nel Giro della Bolghera dove Giuseppe precede di 50" Fogal e Postal e si chiude con la vittoria nella Coppa Brunico dove precede allo sprint Modena. Il biennio '52-'53 è particolarmente ricco di vittorie: dal Trofeo Alpina Sport alla Coppa Regione, dal circuito di Trento al G.P. Amaro Alpino, per terminare con il bis nella Coppa Brunico, la sua ultima affermazione in campo dilettantistico.
Nella stagione 1954 Pintarelli passa professionista difendendo i colori della Nivea Fuchs, formazione capitanata da Fiorenzo Magni. I primi approcci sono incoraggianti: si impone nel Giro del Voralberg, corsa minore, ma pur sempre capace di mettere in luce il suo talento. Nella formazione della Nivea però il capitano è Magni e Pintarelli e compagni si devono rassegnare a rimanere al fianco del campione toscano anche quando le gambe suggerirebbero di partire all'attacco. Pazienza. In mancanza di possibilità di mettersi in luce, il 1955 serve a Pintarelli per affinare le armi in vista della stagione seguente quando viene ingaggiato dalla Leo Chlorodont. Si impone nella cronosquadre del Giro d'Italia e manca, per un errore tattico nel finale, il successo nella Sassari-Cagliari, dovendosi accontentare della piazza d'onore. L'ultima parte della stagione corre veloce e il 1957 è alle porte. Pintarelli disputa il Tour de France che però non gli riserva particolari soddisfazioni: deve ritirarsi in seguito ad una caduta nella tredicesima tappa. I postumi dell'incidente si fanno sentire e Pintarelli soffre non poco nella seconda parte di stagione portata comunque a termine in maniera dignitosa. Trascorrono tre stagioni prima che Pintarelli ritorni ad un piazzamento di rilievo, il terzo posto nel Giro del Lussemburgo nel 1960. Un risultato che potrebbe sembrare il segnale del suo riscatto ma che invece è il capolinea della sua carriera.
©2002-2023 Museo del Ciclismo Associazione Culturale ONLUS - C.F.94259220484 - info@museociclismo.it - Tutti i diritti riservati

I dati inseriti in archivio sono il risultato di una ricerca bibliografica e storiografica di Paolo Mannini (curatore dell'Archivio). Le fonti utilizzate sono svariate (giornali, libri, enciclopedie, siti internet, archivi digitali e frequentazioni sui vari Forum inerenti il ciclismo). Chiunque desideri contribuire alla raccolta dei dati, aggiunta di materiale da pubblicare o alla correzione di errori può farlo mettendosi in contatto con Paolo Mannini o con la Redazione.

Preferenze Cookies - Privacy Policy