Storia di Giulio Bresci

Cominciò a correre nel 1938 come allievo. Si mise in luce dai venti ai ventidue anni, tra i dilettanti. Per la storia: esordì tra i "puri" il 23 marzo 1941, vincendo a Firenze la Coppa Burci. In quella stagione, su ventotto corse, ottenne otto vittorie e quattordici piazzamenti
Segnalatosi tra i migliori "indipendenti" italiani negli anni di guerra, fu tuttavia dopo il conflitto mondiale che fece il suo reale debutto nel mondo dei professionisti: era il 1946 e subito emerse tutto il suo carattere di atleta forte, tenace, solido, combattivo ed a suo agio su ogni percorso.
Dopo alcune corse di assaggio si allineò alla partenza del Giro d'Italia che lo vide matricola e protagonista nello stesso tempo: molti piazzamenti e sesto posto nella classifica finale.
Tre giorni dopo la fine del Giro partiva da Bordeaux per la "Ronde de France" 1946, un "piccolo Tour" che rappresentava la rinascita delle grandi competizioni in Francia dopo la guerra. Vinse due tappe delle cinque, trionfando anche nella classifica generale.
Ha terminato il Giro d'Italia per cinque volte nelle prime nove posizioni (con la perla del 3° posto nel 1947 dietro Coppi e Bartali) e due volte secondo nel Giro della Svizzera ('47 e '48). Dopo il 1948 non riuscì più a conseguire i brillanti risultati degli anni precedenti, dovendo coabitare con compagni di squadra del calibro di Magni, Cottur, Maggini Luciano e Martini Alfredo fu obbligato parecchie volte a sacrificare le proprie ambizioni per aiutare i compagni meglio piazzati in classifica. Nel 1951 si trasferisce alla squadra di Bartali e ci rimarrà fino al 1954 allorchè sia Bartali che Bresci attaccheranno la bici al chiodo.
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