Storia di Fabrizio Verza

Inizia a correre a 13 anni nelle leve giovanili e poi da esordiente nel G.S. Pilastro di Este, vincendo tredici gare. L'anno 1974 passa alla categoria allievi del C.C. Este e vi rimane un solo anno. Vince la Udine-Paularo ed altre tre corse minori. L'anno seguente entra nelle file del G.S. Principe di Boschi S. Anna di Legnano, dove rimane per due stagioni e coglie quattro successi guadagnandosi la maglia azzurra per i Campionati Mondiali.
Predilige le corse a tappe e nel 1976 si piazza al terzo posto nel Giro dell'Austria, è 4° al Giro di Svizzera e dopo cinque vittorie da inizio stagione si merita la convocazione per i mondiali juniores dove si piazza al 21° posto.
Nel 1977 passa alla V.C. Mantovani di Rovigo dove rimane fino al termine della stagione agonistica 1980 ed è sempre tra i protagonisti.
Dopo due anni di attività da dilettante, passa di 1° categoria. Nel 1978 è chiamato al servizio militare e pur rallentando la preparazione atletica partecipa al Giro d'Italia baby. La stagione successiva consegue altre importanti vittorie e piazzamenti.
Nel 1980 vince con la squadra azzurra il G.P. G.Tell, conquista il 4° posto nella classifica generale del Giro d'Italia dilettanti a soli 4" dal vincitore Fedrigo e si piazza al 5° posto nel Campionato Italiano dilettanti a Modena.
E' 3° nel Campionato Veneto vinto da Moreno Argentin e, grazie alle sue ottime qualità di passista scalatore, ottiene una brillante vittoria nel Giro della Valle d'Aosta a tappe. Si impone per distacco nella prima tappa con arrivo in salita ai 1633 metri di Saint Barthelemy, cove crollano il Campione del Mondo Giacomini ed Argentin giunti ad oltre 11' di ritardo. Riesce poi a controllare la corsa fino al termine dimostrando di aver acquisito la mentalità del leader, conquistando anche la maglia ciclamino della classifica a punti.
Nella stagione successiva passa a difendere i colori della Isal Tessari. Partecipa, ma con scarsa fortuna, al Giro delle Regioni, vince per distacco una corsa in Svizzera, vince nella premondiale di Levizzano, vince brillantemente la Tre Valli Varesine ed il Giro dei Tre Laghi. Partecipa al XII Giro d'Italia dilettanti ottenendo un 6° posto assoluto. Vince inoltre la Freccia dei Vini a Vigevano, una corsa internazionale, con molti ciclisti stranieri. Partecipa ai mondiali di Praga per dilettanti ma è purtroppo costretto al ritiro.
Nel 1982, a 22 anni, passa al professionismo coronando così un sogno da tanto cullato. Corre per la GIS-GELATI OLMO e sperà di ben figurare nella giovane squadra. Dopo alcuni buoni piazzamenti partecipa al suo primo Giro d'Italia mettendosi in luce come una delle giovani speranze; è un grande lottatore e non è disposto mai a tirarsi indietro. Veste a lungo la maglia bianca di leader della classifica giovani e giunge 2° nella tappa a Castellamare preceduto da Contini.
Ottiene il Premio Castello d'Argento per il miglior giovane al Giro d'Italia; lo stesso Commissario della nazionale Martini lo ritiene tra i migliori giovani in assoluto. La stagione 1983 corre nelle file del Gis Campagnolo agli ordini di Francesco Moser. Ottiene il suo primo successo da professionista nel G.P. Larciano per distacco, dopo aver compiuto una fuga solitaria di 40 km..
Partecipa al suo secondo Giro d'Italia mettendosi in buona evidenza e ancora una volta l'azzurro è chiamato a partecipare ai Campionati Mondiali, anche se riserva, in Svizzera.
L'annata seguente passa agli ordini di Contini nella Bianchi-Piaggio, ma la stagione agonistica non è soddisfacente nonostante un 2° posto nel Giro dell'Appennino, un 6° posto nella Vignola-Vignola e la partecipazione al suo terzo Giro d'Italia.
Nel 1985 si trasferisce alla Sammontana-Bianchi agli ordini di Argentin; partecipa alla Liegi-Bastogne-Liegi ed è 2° nel Giro di Puglia.
Sopraggiunge quindi la sfortuna che toglie di scena definitivamente il campione di Granze. Infatti nel corso di un allenamento finisce contro un camion, subendo un gravissimo incidente. Si riprenderà dopo qualche tempo, ma non potrà più disputare gare agonistiche ed esce così di scena non potendo coronare la sua carriera con i successi sperati.
Articolo inviato da: Paolo Mannini (Firenze)
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