Fiorenzo Magni stava per vincere un Tour de France

Al Tour del 1950 indossava la maglia gialla quando l'intera rappresentativa italiana decise di tornare a casa per protesta. Era maglia gialla dopo aver scavalcato le cime pirenaiche senza subire danni. Era in una condizione atletica straordinaria, ma successe qualcosa di molto brutto intorno agli italiani. Il Tour era riservato alle formazioni nazionali e l'Italia, come sempre, era rappresentata da due squadre. Quella dei "tricolori" che aveva in Bartali il capitano e quella dei "cadetti" che era capitanata da Magni. Fiorenzo era diventato maglia gialla il 25 luglio dopo la tappa con arrivo a St Gaudens vinta da Bartali; siccome gli italiani dell'una e dell'altra formazione vincevano in continuazione, s'era scatenata contro di noi una odiosa campagna di stampa a causa della quale la gente lungo la strada apostrofava i corridori chiamandoli con disprezzo "macaronì". Ma questo era il meno. Sulle grandi salite, quando il corridore marcia più piano e le distanze si riducono tra il pubblico e i protagonisti in palese affanno, la gente era giunta ad allungare le mani sulle spalle dei nostri comprese quelle di Bartali, già vincitore di due Tour e campione tra i più popolari in assoluto. Bartali si indignò, minacciò il ritiro e poi decise di mettere in atto il suo proposito a capo di una tappa più scorbutica delle altre. In albergo chiamò i giornalisti e dichiarò che l'indomani la rappresentativa italiana sarebbe tornata a casa. Figuratevi Goddet, il patron del Tour, che andò a scongiurarlo di non farlo. Il colpo sarebbe stato mortale per la corsa. Magni era maglia gialla e Bartali era un grandissimo favorito. Goddet promise che il suo giornale, il più autorevole in assoluto, avrebbe cambiato rotta e invitato la gente ad applaudire gli italiani ma Bartali fu irremovibile e così sia la formazione dei tricolori che quella dei cadetti tornarono in Italia e Fiorenzo, per solidarietà verso Bartali e verso gli altri corridori, dovette ripiegare a malincuore la sua prestigiosa maglia gialla nella valigia. Qualcuno a detto che Bartali era geloso della posizione di Magni, qualcuno che Magni avrebbe con ogni probabilità vinto quel Tour. Ma Fiorenzo non ha mai speculato sull'evento che gli è rimasto come una spina nel cuore. Ha sempre cancellato con un largo sorriso ogni polemica rivelando anche nell'amicizia con Bartali un tocco di squisita classe in più.
Comunque questa decisione, come lo stesso Magni ammetterà molti anni dopo, fu affrettata ed ingiustificata. Se Bartali voleva ritirarsi, va bene, ma la Federazione non doveva ritirare entrambe le squadre. Se intorno a Magni in maglia gialla ci fosse stata più fiducia non si sarebbe giunti a questa soluzione. Non è stata una decisione intelligente e nemmeno corretta e, anche se non si può dire che Magni avrebbe vinto il Tour, si può affermare che avrebbe lottato come sempre (figurarsi con la maglia gialla sulle spalle) e Kubler (il vincitore di quel Tour) non avrebbe avuto vita facile visto che spesso nelle corse a tappe rimaneva dietro Fiorenzo.
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