Storia di Serguei Soukhoroutchenkov

Corridore completo, è stato uno dei più forti dilettanti di tutti i tempi. Per tre stagioni ha letteralmente dominato in campo internazionale le gare su strada aggiudicandosi le più importanti prove spesso con imprese sensazionali. Due pagine significative fra tutte: le Olimpiadi di Mosca '80 dove, dopo aver attaccato al trentesimo chilometro con Lang e Barinov, piantò i due a 37 chilometri dall'arrivo per vincere con 2'58" sul polacco e il connazionale, 7'44" sul quarto, 8'49" sul gruppo; l'altra fu la tappa di San Marino del Giro delle Regioni '81: la vinse con 10', di vantaggio dopo una fuga imprendibile. Campione URSS '78 ha poi vinto il Giro di Cuba '78, il Tour dell'Avenir '78 e '79, il Giro delle Regioni '79 e '81 e la Corsa della Pace '79. Dopo qualche anno di appannamento è tornato in luce nel Giro della Crimea '87. A fine carriera è stato tesserato nell'89 come professionista con l'Alfa Lum, la squadra di Primo Franchini voluta da Ernesto Colnago per portare in Italia una formazione di talenti dell'ex Unione Sovietica. Vi rimane fino a metà del '90, ma la sua stella ormai si era spenta.
Era bravo e forte in pianura, in salita, a cavallo di qualsiasi tracciato. Era di una completezza straordinaria, era un altro Merckx e gli è stato impedito di dimostrarlo. Come Eddy possedeva le doti per dettare la legge del più forte. Le doti e la serietà nell'applicarsi. Quale delitto, ciclisticamente parlando, averlo bloccato nella categoria dilettanti per tanti anni ma in quel periodo l'Unione Sovietica aveva le sue regole e Serguei, inquadrato nell'esercito, non ha avuto la stessa fortuna, soprattutto economica, di coloro che sono venuti dopo.
Articolo inviato da: Pietro Manfè (Vicenza)
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