Storia di Giovanni Cavalcanti

Nasce a Sant'Agata sul Santerno nel 1943. Come dilettante, difendendo i colori delle Società Ciclisticha "Massese" (1963-64) e "Rinascita Cofar-Pineta" (1965-68), ottiene una trentina di vittorie alcune delle quali di livello internazionale e un cospicuo numero di piazzamenti.
Atleta dotato di fondo con una bella pedalata rotonda si dimostra buon passista riuscendo a distinguersi anche in salita. Tra le sue vittorie vanno citate: la Coppa Arcangeli a Forli, che lo vede primeggiare tre volte (1964, 1966 e 1968), la Coppa Armati a Rimini (1965), il Campionato Emiliano a Ravenna (1965), la Coppa Martiri a Firenze (1965), la prima tappa del Giro del Friuli-Venezia Giulia (1967), la nona tappa (Puy de Dome) del Tour de l'Avenir (1967), il Gran Premio Cerveteri (1967) e il Campionato Romagnolo sui 4 km in pista a Forli (1957). Da segnalare inoltre diversi ottimi risultati ottenuti in gare a cronometro, una specialità in cui il caparbio corridore denota attitudine. Designato azzurro anche nel 1968, torna al Tour de l'Avenir ma non riesce a ripetere la bella prestazione dell'anno precedente. Il 1969 è l'anno del suo esordio tra i professionisti con la "Gris 2000", una squadra di giovani diretta da Diego Ronchini. Partecipa al Giro d'Italia distinguendosi con alcuni risultati di rilievo, tra cui l'8° posto nella tappa dolomitica di Cavalese. Conclude con un dignitoso 21° posto in classifica e nella speciale graduatoria dei neo-professionisti si piazza 4°
Corre in diverse squadre (Salvarani, Filotex, Bianchi) fino all'inizio degli anni ottanta portando a termine la sua carriera con risultati decorosi anche se inferiori alle aspettative. E' attivo nel ruolo di comprimario, ruolo che svolge coscienziosamente e con buon successo. Il suo valore emerge considerando che per anni è l'uomo di fiducia di Felice Gimondi: sicuro e forte in testa al gruppo, modesto, sempre pronto ad aiutare ed incoraggiare il capitano, Cavalcanti in più di una occasione "pilota" Gimondi verso celebri successi. Per tre volte fa parte della squadra azzurra ai Campionati del Mondo (1971, 1972, 1975). Nel 1971 a Mendrisio è autore con Franco Bitossi di una stupenda, brillante, emozionante, generosa fuga che, protrattasi per diversi chilometri, costituisce la spina dorsale della corsa; nel 1975 a Yvoir è di nuovo in evidenza operando al sedicesimo giro un allungo veramente sbalorditivo che lo vede marciare sul filo dei 43 orari in testa alla corsa per alcuni km.
Partecipa anche al Tour de France; nel 1975 nel corso di una tappa di 242 km (piuttosto impegnativa con strappi e salitelle di vario tipo) si rende protagonista con l'olandese Knetemann di una lunga fuga che per un soffio non lo vede vincitore. Più volte piazzato in gare che contribuisce a rendere animate e spettacolari, si distingue anche in dieci Giri d'Italia che porta tutti a termine con questi risultati: 21° (1969), 18° (1970), 10° (1971), 17° (1972), 17° (1973), 21° (1974), 16° (1975), 34° (1976), 26° (1977), 52 (1978).
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