Storia di Secondo Finessi

Soprannominato "Pipoti" dai suoi compaesani, nasce nel 1933 a Mandriole piccola frazione a pochi chilometri da Ravenna. Inizia a correre nel 1951 come allievo nel "Pedale Ravennate". Il primo a credere nelle sue possibilità è il dott. Aurelio Zangaglia un vicino di casa che lo seguirà lungo l'arco della sua carriera conclusasi nel 1957. Passista scalatore di buona levatura predilige l'azione solitaria mentre in volata riesce ad imporsi solo su percorsi difficili e in gare molto tirate. Nel 1951 come allievo ottiene cinque vittorie e diversi piazzamenti entro i primi dieci tra cui il nono posto nel campionato italiano a Siena. Viene selezionato per il Gran Premio Nazionale dei Giovani disputato sulle strade della Calabria e con il quarto posto contribuisce alla vittoria della rappresentativa emiliana. Passato dilettante nel 1952, sempre con il "Pedale Ravennate", va subito a bersaglio vincendo per distacco a Gambellara la Coppa Cipriani. Poco dopo s'impone ancora per distacco e con grande autorità nella Coppa Spazzoli. La storia si ripete circa un mese dopo nel Gran Premio della Cooperazione a Forlì dove, dimostrandosi superiore a tutti in salita, stacca di forza gli avversari e giunge tutto solo sulla pista del "Morgagni" con oltre tre minuti di vantaggio. L'annata si chiude con altri successi e un buon numero di piazzamenti.
Nel 1953, nonostante molti secondi posti, riesce a vincere ancora come ad esempio nel Circuito delle Caminate, nel Gran Premio Cooperazione di Forli (per la seconda volta) e la Bologna-Marina di Ravenna.
Nel 1954 e 1955 sempre con il "Pedale Ravennate" ottiene alcune vittorie di rilievo quali la Coppa Serra a Cesena (1954), la Coppa Pasini a Bertinoro (1954) e un buon numero di piazzamenti. Nel corso del 1955 è costretto a ridurre l'attività a causa del servizio militare che lo destina a Firenze dove nel 1956 si iscrive alla Società Alfa Cure su invito di Guido Carlesi un corridore toscano che conosce bene Finessi essendosi trovato a gareggiare con lui più volte. Sempre tramite Carlesi passa professionista nel 1957 con la Chlorodont che ha in Gastone Nencini il suo uomo di punta. La stagione non è delle migliori e a fine anno abbandona con all'attivo sei anni d'attività e venticinque vittorie nelle varie categorie. Atleticamente era dotato di una forza fuori dal comune che avrebbe potuto utilizzare meglio come corridore conducendo una vita più regolata e disciplinata: intollerante dei limiti posti dalla dieta sportiva quando mangiava non conosceva freni neanche poco prima della partenza di una corsa e non mancano esempi di notti, immediatamente precedenti una gara, dedicate al suo passatempo preferito, la pesca, piuttosto che al riposo. Tuttavia "Pipoti" è rimasto nella storia del ciclismo ravennate come atleta capace di far esplodere l'entusiasmo della folla con le sue imprese all'insegna di una resistenza notevole e di una grintosa determinazione.
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