Storia di Luigi Luisoni

Luigi nacque nel 1907 a Stabio, maggiore di 5 fratelli. Suo padre morì giovane. Negli anni '20, in Ticino il lavoro scarseggiava, così emigrò a Zurigo. Lavorò prima come manovale, poi come muratore. Oltre a lavorare correva. Correva con bici non molto diverse da quelle di uso comune. Iniziò la carriera professionistica nel '27 e la terminò nel '37. Di soldi ne giravano pochi e, quando doveva correre, giungeva in bici (assieme ad altri 7-8 corridori) sul luogo di partenza della gara; terminata la stessa, via, sempre in sella al cavallo d'acciaio, verso casa. Di quando in quando tornava a Stabio. In queste occasioni i suoi amici corridori d'oltralpe gli davano i soldi per andare a Milano ad acquistare quanto necessitava per aggiustare le bici, in quanto, lui diceva, si potevano trovare solo lì a prezzi abbordabili. Naturalmente in Ticino arrivava in sella alla sua bicicletta, a Milano andava in bicicletta e ripartiva per Zurigo sempre con lo stesso mezzo. Il materiale acquistato lo infilava in una gerla che si metteva sulle spalle. Luigi correva per la casa di biciclette svizzera "Allegro". Corse le gare del nord (Liegi-Bastogne-Liegi), i giri d'Italia, della Svizzera e di Francia.
La partecipazione a queste competizioni era legata ai piazzamenti che si ottenevano durante la stagione. Ad esempio il 17o posto nella Milano-Sanremo del '32 gli permise di partecipare al Giro d'Italia. Come già detto, di soldi ne giravano pochi. Si vincevano più premi in natura: una volta, nel corso del giro della Svizzera, passò per primo sul Gottardo e ricevette un coltello, un cucchiaio e una forchetta d'argento; in un'altra occasione vinse un orologio-cipolla d'oro. Le notizie delle corse, a Stabio, arrivavano in paese attraverso la radio che si andava ad ascoltare al bar. Poi si commentavano le imprese in piazza, sugli scalini della chiesa. Memorabile rimane il campionato svizzero svoltosi a Lugano. Bisognava fare il Monte San Salvatore e Luisioni, così raccontano, lanciato verso la vittoria fu trattenuto per la maglia e la prestigiosa vittoria gli sfuggì. Nel '37, una volta terminata l'attività professionistica, tornò a Stabio e aprì un negozio dove vendeva, come rappresentante della marca Gloria, e riparava biciclette.
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