12 agosto 1962 - Milano-Vignola

La settima edizione della Milano-Vignola prende il via in anticipo sull'orario previsto, cioè alle 11.08 da Rogoredo alle porte di Milano; starter il colonnello Balestri dell'organizzazione vignolese. All'appello hanno risposto su 116 iscritti 98 corridori e fra questi anche lo spagnolo Suarez che da così internazionalità alla corsa. Presenti, in campo nazionale, ben sette dei dodici azzurri della strada e cioè Defilippis, Nencini, Balmamion, Cribiori, Baffi, Battistini e Adorni. Fra le di rilievo quelle di Ronchini, caduto in allenamento e feritosi seriamente ad una mano, Massignan, Fallarini e dello spagnolo Soler.
Fin dalla partenza la gara si annuncia combattuta perché Zoppas e Fornoni escono di forza dal gruppo. Per i due si tratta di una breve avventura e vengono subito ripresi. Al km 18 prende il largo un gruppetto composto da Zancanaro, Renato Giusti, Minieri, Mele ed Arienti, presto rafforzati da un quintetto composto da Baffi, Tonucci, Mealli, Corsini e Berti. Poco dopo Arienti si ferma pago dell'allenamento in vista della convocazione per i mondiali su pista.
A Secugnano (km 38) il gruppo di testa pedala con 45" di vantaggio e a Piacenza (km 62) con 35". Comincia, però, la reazione degli inseguitori e, al km 70, otto corridori raggiungono i fuggitivi: Conterno, Liviero, Adorni, Fezzardi, Beraldo, Magnani, Bernardelle e Meldolesi portano a 18 la pattuglia di testa.
Dietro continua però la caccia ai battistrada e al km 75 avviene il ricongiungimento generale. La tranquillità dura poco e al km 81 scatta Beraldo, trascinandosi dietro Tonucci, Conti, Bernardelle, Magnani, Guernieri e Zorzi. I sette hanno 30" di vantaggio a Firenzuola d'Arda (km 84) dove cadono Tonucci e Conti colpiti da un getto d'acqua e sono costretti al ritiro. Subito dopo Fidenza (km 98,5) i superstiti della fuga vengono ripresi da un gruppetto di dieci corridori e precisamente: Liviero, Trapè, De Rosso, Alfredo Sabbadin, Pettinati, Bariviera, Minetto, Ciacci, Accorsi e Boni. Al rifornimento di Pontetaro (km 111,5) i quindici battistrada hanno 1'25" su Renato Giusti e Vitali e 4'30" sul grosso. Nel frattempo il direttore sportivo Bergamaschi da ordine a i tre "Torpado" davanti, Beraldo, Accorsi e Pettinati, di attendere Giusti e in questo modo il rientro della coppa inseguitrice ha successo. Ha metà corsa la situazione vede diciassette battistrada con un vantaggio di 4'25" su Minieri, Aldovini e Guazzini a 5'50" il gruppo.
A Reggio Emilia (km 148) situazione pressoché immutata. Al km 152 Beraldo stacca i compagni di fuga e a Scandiano (km 170) transita con 28" di vantaggio. A Sassuolo (km 171) Beraldo viene ripreso da Sabbadin, Trapé, Bariviera, Bernardelle, Magnani, Accorsi, Vitali e De Rosso. Questi nove battistrada hanno 50" di vantaggio sugli altri otto, raggiunti ormai da Minieri, Aldovini e Guazzini. Il grosso è molto lontano e sembra tagliato fuori da ogni possibilità di successo. Si arriva a Vignola e si entra nel circuito finale di 8 chilometri da compiere cinque volte con due battistrada, Sabbadin e Bariviera, scattati a Maranello (km 180); a 50" dieci inseguitori guidati da Trapé e a 4'30" un quartetto guidato da Giusti; il grosso a 7'23". Al passaggio del primo giro (km 203) i due battistrada transitano con un vantaggio di 40" su Magnani, Minieri e Bernardelle, a 1'40" Trapé, Ciacci, De Rosso, Boni, Minetto, Guazzini, Aldovini, Vitali, Zorzi e Accorsi. Il ritardo del gruppo è di 8'20". Secondo giro (km 210,75): i battistrada sono diventati cinque grazie al ricongiungimento del terzetto inseguitore con i primi due. A 1'30" Trapé, De Rosso e Boni, il grosso a 7'40". Terzo giro (km 219,8): sempre i cinque battistrada con 45" sul terzetto inseguitore, a 1'30" altri sei corridori, tutti gli altri ormai fuori gioco. Quarto giro (km 227,9): i cinque battistrada hanno un vantaggio di 45" sui tre inseguitori e di 2'20" sui sei. La situazione non cambia all'ultimo giro e i cinque battistrada, Sabbadin (Gazzola), Bariviera, Magnani, Minieri (Ghigi) e Bernardelle (San Pellegrino), si giocano la vittoria. La Ghgi, in superiorità numerica, la fa da padrona e Magnani tira la volata a Bariviera che vince con un paio di macchine di vantaggio su Sabbadin. Poi arrivano alla spicciolata gli altri e, infine, dopo 7'29", giunge il gruppo dominato in volata da Baffi.
©2002-2023 Museo del Ciclismo Associazione Culturale ONLUS - C.F.94259220484 - info@museociclismo.it - Tutti i diritti riservati

I dati inseriti in archivio sono il risultato di una ricerca bibliografica e storiografica di Paolo Mannini (curatore dell'Archivio). Le fonti utilizzate sono svariate (giornali, libri, enciclopedie, siti internet, archivi digitali e frequentazioni sui vari Forum inerenti il ciclismo). Chiunque desideri contribuire alla raccolta dei dati, aggiunta di materiale da pubblicare o alla correzione di errori può farlo mettendosi in contatto con Paolo Mannini o con la Redazione.

Preferenze Cookies - Privacy Policy