Giorgio Mantovani

Nato a Povegliano Veronese (VR) il 21 febbraio 1945. Passista veloce, alto m. 1,73 per kg 63. Professionista nel 1969 senza ottenere vittorie.
Questo corridore può essere preso ad esempio di come talvolta i risultati e le conseguenti conclusioni, possano apparire affrettate nella disamina finale di una carriera. Giorgio Mantovani non era certo un campione, ma poteva diventare un buon gregario e vederlo chiudere a meno di 25 anni, lascia un poco perplessi. In fondo era passato al professionismo nei tempi giusti della sua maturazione e l'ultimo anno fra i dilettanti, lo aveva evidenziato come un possibile emergente. Lo stesso suo unico anno nell'élite del pedale non lo aveva eletto come un corridore estremamente deludente, da non concedergli la giusta opportunità di una seconda stagione. Ciò non avvenne e solo Giorgio sa se fu lui ad abbassare la guardia di fronte alle difficoltà di trovare un ingaggio, o fu proprio l'ambiente a bocciarlo.
Il suo decollo dilettantistico si consumò nel Pedale Scaligero, dove Mantovani si determinò corridore più piazzato che vincente, ma in costante crescita. L'esplosione nel 1968, quando passò ad indossare le maglie granata del G.S. Mainetti, sodalizio sceso dai professionisti e con una formazione dilettantistica assai forte, tanto è vero che tutti i componenti passeranno poi fra i prof. Bene, qui, Giorgio Mantovani trovò quei risultati di prestigio pronti a preparargli il salto. Dopo un gran bel 5° posto al GP di Liberazione, fu conseguente al Giro delle Province del Lazio a tappe, dove si piazzò secondo in una frazione, ed apparve come uno dei corridori più brillanti. Dominò poi il Giro del Friuli Venezia Giulia a tappe, finendo secondo nella prima frazione, indi vincendo l'ultima tappa e la classifica finale. A fine anno passò professionista con l'Eliolona, dove incontrò nei quadri tecnici niente popò di meno che Gino Bartali. Nella stagione d'esordio, poi unica, dopo un discreto 21° posto alla Milano Torino, partecipò alla trasferta della squadra in Catalogna, dove corse, fra le altre gare, la Settimana Catalana, manifestazione allora di buon nome, dove si ritirò alla penultima frazione. Fu poi 15° alla Milano Vignola e venne schierato al Giro d'Italia che portò a termine al 70° posto. Nell'estate si distinse al Trofeo Matteotti che concluse 21°. Poi, a dicembre, visto l'abbandono dell'Eliolona, mise il punto alla sua carriera ciclistica.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
©2002-2023 Museo del Ciclismo Associazione Culturale ONLUS - C.F.94259220484 - info@museociclismo.it - Tutti i diritti riservati

I dati inseriti in archivio sono il risultato di una ricerca bibliografica e storiografica di Paolo Mannini (curatore dell'Archivio). Le fonti utilizzate sono svariate (giornali, libri, enciclopedie, siti internet, archivi digitali e frequentazioni sui vari Forum inerenti il ciclismo). Chiunque desideri contribuire alla raccolta dei dati, aggiunta di materiale da pubblicare o alla correzione di errori può farlo mettendosi in contatto con Paolo Mannini o con la Redazione.

Preferenze Cookies - Privacy Policy